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24 Febbraio 2020 - 16:29
NAPOLI. «Al Cimitero di Poggioreale manca l’acqua e da circa un mese quasi tutti i servizi igienici sono fuori uso. In un luogo del genere per visitatori e operatori attenersi alle raccomandazioni per contenere l’epidemia di Coronavirus è praticamente impossibile. Abbiamo letto le rassicurazioni del primo cittadino di Napoli Luigi de Magistris ma, nel concreto, cosa si fa?». Questo l’atto d’accusa di Gennaro Tammaro, delegato EFI per Napoli e la Campania, che in piena emergenza Coronavirus a livello nazionale prova a spiegare come «la sufficienza con cui viene gestito l’intero comparto cimiteriale non permette di assicurare una fruizione dei luoghi di culto in totale sicurezza» in questo momento storico. Ma non è solo questo a preoccupare gli impresari funebri del sindacato di categoria. «Centinaia di persone sono agglomerate in spazi angusti e lunghe code fuori gli uffici della Citelum, la società chiamata ad assolvere al ruolo un tempo di Selav. Nessuna area di sosta e di attesa per questi utenti, perlopiù anziani. Nemmeno un dispenser di gel disinfettante. Tutto frutto di un caos in cui il comparto è piombato da mesi e di cui il Comune di Napoli ha grandi responsabilità». «Non riusciamo a comprendere – conclude Tammaro – da dove provenga tutta questa sicurezza dell’Amministrazione nei confronti dell’epidemia quando nel quotidiano nemmeno le più basilari norme igieniche sono in grado di garantire».
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