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25 Febbraio 2020 - 12:37
NAPOLI. Una raffica di colpi di pistola segna la fine della pace di camorra nel centro storico di Napoli. Un commando di sicari è entrato in azione ieri sera, poco prima delle 22, in piazza Cardinale Sisto Riario Sforza, a due passi da via Duomo e, soprattutto, dalla roccaforte del clan Giuliano. Ancora frammentaria la ricostruzione dell’accaduto ma, stando alle prime sommarie informazioni provenienti dalla scena del crimine, il gruppo di fuoco avrebbe centrato uomo che è però riuscito a far perdere le proprie tracce: il suo arrivo, almeno fino al momento in cui il giornale è andato in stampa, non è stato infatti registrato in nessuno dei pronto soccorso della zona. I rilievi eseguiti dalle forze dell’ordine all’incrocio tra piazza Sforza e vico Zuroli lasciano però ben pochi margini di manovra all’immaginazione. Gli uomini dello Stato si sono precipitati sul posto poco dopo le 21,30 in seguito alle segnalazioni ricevute da alcuni residenti che dichiaravano di aver sentito l’esplosione di numerosi colpi di pistola. Un allarme che si è purtroppo rivelato fondato. Sul posto, infatti, la Scientifica ha repertato diversi bossoli e alcune vistose tracce di sangue. A quel punto gli agenti hanno passato al setaccio i pronto soccorso dei vicini presidi ospedalieri, ma del ferito al momento sembra non esserci traccia. Un giallo destinato a essere risolto però a breve, forse già nelle prossime ore. Agli investigatori, ad ogni modo, non sfugge il fatto che la zona in cui è avvenuto l’agguato sia storicamente considerata una delle roccaforti del clan Giuliano, famiglia federata alla temibile “paranza dei bambini” e più volte entrate in durissima rotta di collisione con i Mazzarella-Buonerba. Già nelle scorse settimane erano stati registrati alcuni episodi tutt’altro che rassicuranti. Collegabile agli spari di San Silvestro, per il momento solo a livello di ipotesi, c’è un fronte su cui stanno lavorando gli investigatori delle forze dell’ordine e che parte dalle tensioni registrate a Forcella tra i Mazzarella del quartiere e i Sibillo, spalleggiati dai Contini. In ballo ci sarebbe anche il controllo del Borgo Sant’Antonio Abate, storicamente feudo “continiano”, che secondo alcuni esperti investigatori gli antichi nemici vorrebbero conquistare. Per questo i “mazzarelliani” avrebbero stretto un patto d’acciaio con un gruppo dei Quartieri Spagnoli. Gli investigatori partono da una considerazione: il clan Sibillo, pur subendo numerosi colpi dalla procura antimafia e dalle forze dell’ordine, è riuscito a superare le difficoltà al punto da essere considerato al momento il principale punto di riferimento dei Contini nel centro storico di Napoli. Ciò a Forcella ha creato una novità importante almeno quanto la lite violenta alla base dell’allontanamento dal quartiere di uno dei rampolli dei Giuliano, che di fatto ha sancito la fine della “paranza dei bambini” almeno nella sua versione originaria. Il fulcro dell’inchiesta sulle sparatorie e gli atti d’intimidazione registrati nel 2019 si troverebbe a Forcella e ai Tribunali e non al Vasto-Arenaccia. In un quartiere che dalla crisi dello storico clan Giuliano provocato dai pentimenti e dal clamoroso omicidio in casa del boss Edoardo Bove ha perso l’antica stabilità camorristica. Cosicché ancora oggi a contendersi il controllo delle piazze di spaccio e del “pizzo” sarebbero 4 gruppi: i Sibillo, una parte dei Giuliano, i De Martino e i Mazzarella.
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