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Trasporti e disservizi, ecco perché la Metro 1 si ferma a Dante

Trasporti e disservizi, ecco perché la Metro 1 si ferma a Dante

NAPOLI. “Metro linea 1: circolazione treni limitata alla sola tratta Piscinola - Dante per motivi tecnici”. L’ennesimo annuncio è arrivato ieri alle 10,25 sul profilo Facebook dell’Anm. Solo due ore dopo, alle 12,30, la circolazione è stata ripristinata sull’intera tratta. La limitazione della circolazione a piazza Dante taglia così le fermate Toledo, Municipio, Università e Garibaldi e isola di fatto gran parte del centro storico, con i cittadini costretti ad utilizzare la linea 2 della Metropolitana o i bus. Un qualcosa che accade ormai con una costanza incredibile. Ma quale è il motivo delle limitazioni delle stazioni? Ebbene non c’è nessun problema alle fermate del centro storico o alle banchine, come supponeva qualcuno. Il problema è rappresentato dalla scarsità numerica dei treni. La linea 1 dell’Anm ha a disposizione un parco treni composto da nove unità. Una di queste, però, è ferma ormai da più di un mese: è il treno che è stato danneggiato dal pericoloso incidente del 14 gennaio. Così si lavora solo con otto treni, tutti vecchi e con guasti assai frequenti. È proprio quello che è accaduto ieri: un treno ha subito un problema all’apertura delle porte, un altro al pantografo. Cosa c’entra tutto ciò con la limitazione delle stazioni? Ebbene, con due treni in meno, oltre a quello guasto per l’incidente, il parco treni scende a sei unità. Troppo poche per reggere l’intera tratta. I tempi di attesa ad ogni stazione, con soli sei treni a disposizione, raggiungerebbero quasi la mezz’ora. Le banchine sarebbero così affollatissime e ci sarebbe l’assalto per entrare nei vagoni, con rischi anche per la sicurezza. È proprio per evitare questo che l’Anm preferisce “accorciare” la linea, così da tenere i tempi di attesa e percorrenza negli standard, seppur limitando la tratta. Una boccata d’ossigeno potrebbe arrivare la prossima settimana quando - riferiscono da Palazzo San Giacomo - dovrebbe tornare in funzione il treno danneggiato nell’incidente. Così le limitazioni della tratta dovrebbero finalmente subire un freno. Per risolvere davvero il problema e risollevare definitivamente il servizio, però, bisognerà attendere l’arrivo dei nuovi treni dalla Spagna. Il primo dovrebbe arrivare nell’arco di qualche settimana. Bisognerà però aspettare il lungo rodaggio e solo in autunno dovrebbe (si spera) iniziare a circolare il nuovo treno e da lì in poi uno ogni mese. Prima di allora, però, il servizio continua a scarseggiare. Sui social ormai molti cittadini hanno perso le speranze dalle lamentele sono passati alla sola ironia. «Siete meravigliosi, ci riuscite tutti i giorni. Meravigliosi», scrive Roberta. «arrivare davanti alla fermata della metro è sempre emozionante. Percorrere quegli ultimi metri prima di arrivare e pensare "Chissà se potrò essere a lavoro in tempo oggi?". Un brivido quotidiano. Grazie», il commento di Linda. Insomma: il 2020 del rilancio dei servizi annunciato dal sindaco Luigi de Magistris non è iniziato affatto bene. Il cambio dei vertici aziendali (pronto un Cda con a capo Amedeo Manzo al posto dell’amministratore unico, a metà marzo dovrebbe essere attuato) e i nuovi treni riusciranno a cambiare le cose? I pendolari napoletani se lo augurano. 

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