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03 Marzo 2020 - 15:00
NAPOLI. «Era la prima volta che facevo una cosa del genere, sono pentito, sono distrutto per la morte di Ugo». Così, al suo avvocato Mario Bruno, il 17enne insieme al ragazzino ucciso la notte tra sabato e domenica durante la tentata rapina al carabiniere nel quartiere Santa Lucia di Napoli. Questa mattina nel Tribunale dei Minorenni è stato convalidato il fermo da parte del gip Draetta con l'accusa di tentata rapina aggravata in concorso. Per lui custodia cautelare in una comunità dove sarà trasferito oggi pomeriggio dal centro di prima accoglienza dove si trova al momento. Ugo Russo e il 17enne «volevano mettere insieme dei soldi per entrare in discoteca», come riportato nel decreto di fermo, ma oggi il ragazzo «pensa a un futuro diverso» come assicura il legale. Escluso dallo stesso 17enne, come aggiunto dall'avvocato, che l'orologio possa essere la refurtiva di un colpo fatto precedentemente con la vittima.
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