Cerca

Far West davanti alla caserma, il giudice gela i due pistoleri

Far West davanti alla caserma, il giudice gela i due pistoleri

Custodia in carcere per Enzo Sammarco e “Ivan” Grasso: niente sconti ai ventenni che “vendicarono” l’omicidio di Ugo Russo

NAPOLI. Niente sconti per il gruppo di fuoco che dopo la morte di Ugo Russo ha seminato il panico davanti la “Pastrengo”. I pistoleri che per vendicare l’assassinio di Ugo Russo hanno fatto fuoco contro la caserma a due passi dalla centralissima piazza Carità restano per il momento ancora dietro le sbarre. Non sono bastate dunque le confessioni rese a caldo, oltre che in udienza di convalida, e le scuse rivolte ai carabinieri per quei due colpi di arma da fuoco. Il giudice per le indagini preliminari, accogliendo l’impostazione accusatoria, ieri mattina ha disposto la custodia cautelare in carcere per Vincenzo Sammarco e Giovanni Grasso, detto “Ivan” (i due nei riquadri della foto). Il gip Nicoletta Campanaro, come si apprende dal provvedimento emesso ieri mattina, ha infatti ritenuto che “il pentimento manifestato in sede di interrogatorio e l’ammissione degli addebiti non appaiono sufficienti in questa fase a fondare una prognosi favorevole in punto di esigenze cautelari”. Sammarco e Grasso, vale la pena ricordarlo, sono stati infatti accusati di porto d’arma da fuoco aggravato dal fine camorristico, oltre che di violenza privata. I due ventenni dei Quartieri Spagnoli hanno infatti esploso, per loro stessa ammissione e come confermato dagli accertamenti balistici, due colpi di pistola contro la “Pastrengo” nelle ore immediatamente successive al decesso di Ugo Russo, cugino dell’indagato Grasso, il 15enne ucciso da un carabiniere che insieme al complice 16enne stava provando a rapinare del Rolex in via Generale Orsini, nel quartiere Santa Lucia. Poco prima era stato inoltre devastato il pronto soccorso dell’ospedale Pellegrini, ma ai due indagati non è stata per il momento rivolta questa contestazione. Anche le indagini su quest’ultima vicenda vanno comunque avanti a tamburo battente. La stesa contro la sede che ospita il comando provinciale dei carabinieri di Napoli è avvenuta qualche ora dopo la morte del 15enne Ugo Russo, raggiunto e ucciso dai colpi di pistola sparati da un carabiniere di 23 anni, nella zona di Santa Lucia, a cui Russo aveva provato a rapinare l’orologio insieme all’amico e complice 16enne che adesso si trova adesso in un centro di accoglienza per minori. I due sono accusati di concorso in porto e detenzione in luogo pubblico di arma da fuoco e di violenza privata. La Procura ha contestato ai due anche l’aggravante della finalità mafiosa. La decisione giunge dopo l’interrogatorio dei due giovani, assistiti, rispettivamente, dagli avvocati Francesco Esposito e Tiziana De Masi, sostenuto in video conferenza dal carcere napoletano di Secondigliano. I due giovani hanno chiesto e ottenuto dal giudice di poter rilasciare dichiarazioni spontanee durante le quali hanno ammesso le proprie responsabilità. Il blitz, come anticipato ieri dal “Roma”, sarebbe stato frutto della rabbia maturata per la morte di Ugo. I due indagati, costituitisi qualche giorno fa, hanno infatti sostenuto di aver agito sulla scia della rabbia scaturita dalla drammatica morte del 15enne, al quale entrambi erano molto legati. Un’argomentazione, la loro, che non ha però impietosito più di tanto il giudice Campanaro, che infatti ha deciso di disporre per entrambi la custodia cautelare in carcere. Sammarco e Grasso, come spieghiamo meglio a parte, non hanno infine rilasciato alcuna dichiarazione in merito al modo con il quale sono venuti in possesso della pistola. Il gip non ha applicato la misura cautelare per il reato, anche questo contestato dagli inquirenti, di violenza privata. Quello definitosi ieri mattina è però soltanto il primo step giudiziario. Il tandem difensivo De Masi-Esposito, con tutta probabilità, nelle prossime settimane presenterà infatti ricorso al Tribunale del Riesame nel tentativo di ottenere un’attenuazione della misura cautelare. Ancora da tutti da definire, invece, gli scenari processuali ai quali andrà incontro il 23enne carabiniere.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Logo Federazione Italiana Liberi Editori