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22 Marzo 2020 - 16:48
NAPOLI. Eduardo Cicelyn, autore dell'articolo “Io, in giro con lo scooter contro i sovrani dello stati di emergenza" pubblicato ieri dal Corriere del Mezzogiorno (in cui scriveva "In giro con lo scooter sfido il coprifuoco e sfuggo al panopticon di De Luca, fingo di andare a fare la spesa, con la tessera di giornalista in tasca mi sento al sicuro da eventuali annunciatissime denunce"), sarà posto in “domiciliazione fiduciaria per 14 giorni". La disposizione è dell'Asl Napoli 1 Centro, che rende noto di aver attivato il Dipartimento di Prevenzione, e in modo specifico l'Unità Operativa Prevenzione Collettiva, per porre in domiciliazione fiduciaria per 14 giorni “come da ordinanza del presidente della Regione Campania n°15 del 13 marzo 2020". Il provvedimento, spiega la Asl, “è stato adottato in doverosa esecuzione di un superiore atto amministrativo e sulla scorta della esplicita ammissione, da parte del dottor Cicelyn, di plurime e reiterate violazioni di provvedimenti dell'autorità amministrativa in materia di igiene e sicurezza pubbliche". Il direttore della Asl Napoli 1 Centro Ciro Verdoliva, prosegue la nota, “coglie l'occasione per esprimere, sul piano personale, l'amarezza nei confronti di una condotta trasgressiva esibita con disinvoltura e supportata da argomenti che, senza entrare nel merito della relativa fondatezza, rischiano di incentivare analoghe condotte di violazione di leggi e di provvedimenti adottati con dolorosa consapevolezza per contrastare la diffusione del virus e il pericoloso intasamento delle strutture sanitarie pubbliche. Molte persone, medici e infermieri soprattutto, rischiano la vita per stare al fianco dei pazienti e di quanti sono costretti, loro malgrado, a restare in strada per ragioni di lavoro. Sono loro, per primi, a chiedere misure contenitive severe, tra cui quella di rimanere a casa, per evitare una propagazione incontrollata ed esponenziale del virus. E in gioco la tenuta del servizio sanitario pubblico, che, si badi, è posto a garanzia e presidio soprattutto dei più deboli. Un'esibita e argomentata disobbedienza, se imitata, porterebbe a danni di proporzioni enormi", conclude la nota.
«Un assurdo e ignobile attacco alla libertà di stampa, di pensiero e di espressione». Così commenta Cicelyn, giornalista, già consulente culturale di vari enti pubblici, ex direttore del Madre (Museo per l'arte contemporanea di Napoli). «Non sono contagiato, - spiega - non mi hanno trovato per strada e multato per questo, ma vengo processato per le intenzioni e la cosa drammatica è che non c'è possibilità di opporsi, non posso andare da un avvocato, i tribunali sono chiusi. Un signore della Asl, su chiaro mandato di qualcuno, può disporre della mia libertà personale e non posso presentarmi in tribunale per conoscere l'accusa reale, che nel provvedimento non c'è perché sarebbe risibile». Cicelyn ribadisce: «Non ho violato l'ordinanza ma vengo “arrestato" per un reato di opinione, per aver raccontato i fatti miei in pubblico, come neanche in epoca fascista. È una roba da potestà, sindaci e governatori stanno facendo campagna elettorale sulla nostra pelle. Posso aver scritto tutte le sciocchezze di questo mondo, ma - conclude - ho la libertà di farlo e nessuno può mettermi in carcere per questo, neanche sotto i bombardamenti».
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