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03 Aprile 2020 - 16:57
NAPOLI. Si fa strada l'ipotesi di annullamento causa coronavirus della processione che accompagna il primo dei tre "miracoli" di San Gennaro, quest'anno atteso per il 2 maggio. «Lo darei per scontato», ha detto il sindaco di Napoli Luigi de Magistris in collegamento con la trasmissione di La7 "Tagadà".
De Magistris, in qualità di sindaco di Napoli, è anche presidente della Deputazione del Tesoro di San Gennaro, organismo laico che da oltre 500 anni gestisce le reliquie del Santo patrono di Napoli, cioè il busto che contiene la testa del Santo e la teca che accoglie l'ampolla con il suo sangue. Il miracolo di maggio è il primo dei tre miracoli della liquefazione del sangue di San Gennaro, insieme a quello del 19 settembre (giorno del Santo patrono e del miracolo più noto) e a quello del 16 dicembre, e ha la particolarità di essere accompagnato dalla processione che dal Duomo porta le reliquie del Santo, attraversando il centro antico di Napoli, fino alla Basilica di Santa Chiara, all'interno della quale l'arcivescovo di Napoli annuncia l'eventuale avvenuto miracolo.
A differenza di quello del 16 dicembre, detto miracolo “laico" perché la cerimonia viene gestita direttamente dalla Deputazione, gli eventi di maggio e del 19 settembre sono sotto l'egida diretta della Chiesa di Napoli, che non si è ancora espressa in merito all'opportunità o meno di far svolgere la processione, ma fonti della Deputazione di San Gennaro sottolineano che «il buon senso suggerisce lo stop» indipendentemente dalla proroga in Italia del lockdown. Si tratterebbe della prima volta, la processione non è stata fermata neanche durante la guerra.
In caso di annullamento della processione, ha aggiunto de Magistris, «ci rifaremo il 19 settembre con la festa di San Gennaro, sperando di poterci riabbracciare tutti presto».
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