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Coronavirus, apre la casa per i clochard voluta dal cardinale Sepe

Coronavirus, apre la casa per i clochard voluta dal cardinale Sepe

NAPOLI. Aprirà oggi pomeriggio la "Casa per senza dimora" in attuazione del Progetto "La Chiesa che accoglie", voluto dal cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, a nome della Diocesi e realizzato in sinergia con i Padri Gesuiti, che hanno dato in comodato d'uso l'immobile di via Sant'Ignazio di Loyola 51 a Cappella Cangiani.

«In questo tempo di grave e drammatica crisi sanitaria per la persistente diffusione del"coronavirus e in adesione al pressante appello delle autorità civili ed ecclesiastiche a restare in casa - si legge in una nota - la Chiesa di Napoli si è attivata per offrire un alloggio ad oltre 40 persone che casa non hanno, ai senza dimora che abitualmente incontriamo per le strade, sotto i portoni o i portici. È ulteriore segno della vicinanza e solidarietà umana della Chiesa della Carità verso i più poveri tra i poveri, quelli che vivono nella solitudine e nell'abbandono, perché potessero stare in una casa nel rispetto delle norme, sottraendosi al pericolo di contagio».

La responsabilità gestionale e amministrativa della "Casa per senza dimora" è stata affidata alla cooperativa sociale "Accoglienza Vincenziana", in persona di Suor Giovanna, e all'Associazione "Giovani per San Vincenzo", in persona del presidente Luigi Carbone. L'accoglienza sarà possibile fino a esaurimento dei posti disponibili. Gli ospiti avranno in dotazione biancheria personale e da camera e l'abbigliamento necessario. Oltre l'alloggio, verranno assicurati vitto e ogni possibile assistenza, compresa quella quella sanitaria e l'animazione. Da parte di tutti coloro che saranno presenti nella Casa, a vario titolo, verranno osservate rigorosamente tutte le disposizioni di prevenzione e sicurezza interpersonale impartite dalle autorità civili e dalla Conferenza Episcopale Italiana.

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