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01 Marzo 2016 - 15:35
La Fiat Panda del 43enne vicino agli Amato era parcheggiata a Lago Patria
MELITO. Dopo Vincenzo Amendola, si teme una nuova “lupara bianca”. In questo caso il contesto è quello degli Amato di Melito, al cui interno sarebbe maturata la sparizione di un 43enne della zona: Davide Tarantino, le cui tracce si fermano al 26 febbraio pomeriggio. Una scomparsa che, secondo gli inquirenti, sarebbe collegabile all’omicidio di Luigi Di Rupo, il 24enne assassinato in un bar della cittadina il 5 gennaio scorso. Entrambe le vittime (ammesso che Tarantino sia stato ucciso, come la polizia comincia a pensare) avrebbero avuto legami con uno “scissionisti” staccatosi dallo storico gruppo di mala.
Il peggio (sperando di no ovviamente) si è cominciato a pensare nel primo pomeriggio di ieri. Quando i poliziotti del commissariato di Giugliano, i colleghi di Castel Volturno e del reparto prevenzione crimine Campania hanno trovato la Fiat Panda intestata alla moglie di Davide Tarantino in un parcheggio nei pressi del centro remiero di Lago Patria. Proprio la donna il 27 febbraio mattina ha presentato denuncia di scomparsa del marito, aggiungendo che non aveva sue notizie dalla sera prima. Il telefonino spento poi, aveva ulteriormente messo in allarme la proprietaria della macchina, abitualmente usata dall’uomo.
Perché Davide Tarantino da Melito si era recato a Lago Patria (Giugliano)? Se non si tratta di un depistaggio, è possibile che il 42enne sia stato attirato in una trappola e chi l’avrebbe sequestrato ha deciso di non spostare la Panda. Oppure, anche se l’ipotesi è ritenuta poco probabile, l’uomo abbia deciso di sparire volontariamente. Ma in questo caso, perché non avvisare la moglie, apparsa molto in ansia agli investigatori della polizia.
La sparizione di Davide Tarantino viene seguita molto da vicino dai poliziotti della sezione “Omicidi” della Squadra mobile della questura. Con il coordinamento dei pm della procura antimafia. Gli stessi che stanno indagando sull’omicidio di Luigi Di Rupo e sono convinti che il 24enne sia stato ammazzato nell’ambito di un’epurazione interna al clan Amato. Altri personaggi sarebbero finiti nel mirino, tant’è vero che per precauzione non si fanno vedere in giro da tempo. Si tratta di pregiudicati che una volta trafficavano droga a Scampia, quando gli Amato-Pagano erano padroni anche di quel territorio e non si erano ancora ritirati in provincia lasciando spazio alle famiglie napoletane in città.
In queste ore gli investigatori stanno cercando di ricostruire gli ultimi movimenti di Davide Tarantino. Da quando ha salutato i familiari ed è uscito di casa senza dire dove andasse. Circostanza però, che non è apparsa strana alla moglie: non sempre infatti il 42enne comunicava i suoi spostamenti. Ma la sera, non rientrando, ha fatto scattare l’allarme nella famiglia di Melito, fino al giorno dopo quando è stata formalizzata la scomparsa. Da ieri le forze dell’ordine stanno compiendo ricerche nelle zone di campagne del litorale, ma le aree non urbane sono vastissime e senza una traccia precisa è come cercare un ago in un pagliaio.
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