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Zagaria scarcerato, la polizia penitenziaria: minata la credibilità dello Stato

Zagaria scarcerato, la polizia penitenziaria: minata la credibilità dello Stato

L'Uspp: uno schiaffo alle vittime dei reati

NAPOLI. "Già nei giorni scorsi molti poliziotti penitenziari come il resto dell'opinione pubblica e gran parte della magistratura, soprattutto inquirente, sono trasaliti alla notizia della scarcerazione di detenuti mafiosi (34) alcuni dei quali ritenuti pericolosissimi con la scusa del rischio contagio, ma oggi si è superato ogni limite di comprensione di quanto deciso dal magistrato di sorveglianza di Sassari". Lo sottolinea la segreteria nazionale dell'Unione sindacati di polizia penitenziaria che commenta così la scarcerazione di Pasquale Zagaria boss campano di primissimo piano, messo agli arresti domiciliari "per il presunto rischio contagio da Covid-19". L'Uspp ricorda che "se c'è un luogo detentivo e una modalità custodiale che minimizza il rischio contagio queste sono le sezioni e il regime 41 bis dove i soggetti ristretti sono in isolamento quasi totale e in celle singole in casi come Sassari neanche contigue tra loro e totalmente separate da altri padiglioni". Per l'Uspp inoltre "lo schiaffo alle vittime dei reati è pari allo sgomento di chi ha indagato, arrestato processato e non ultimo tenuto in custodia, come fatto dai valorosi uomini del GOM della Polizia Penitenziaria. È interpretando il loro sgomento che riteniamo questa e le altre scarcerazioni avvenute con la 'scusa' del rischio contagio uno shock alla credibilità dello Stato perché è assurdo che strutture pubbliche come i penitenziari non possano avere ambienti e sanitari all'altezza di preservare la salute anche dei detenuti piu' pericolosi e comunque anche del personale che vi opera".

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