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02 Maggio 2020 - 16:29
«Ma la Presidenza del Consiglio ha precisato che si intendono per congiunti anche loro»
ROMA. "Poiche' tanto le norme penali quanto quelle eccezionali, come quelle del noto Dpcm, non sono suscettibili di interpretazione analogica, sembra di poter ragionevolmente affermare che si considerano necessari i soli 'spostamenti per incontrare congiunti', e dunque persone che sono legate da un 'titolo stabile' di parentela, come conferma anche il fatto che i movimenti delle persone sono autorizzati secondo un criterio (prudenzialmente) restrittivo, non gia' ampliativo". E' quanto sostiene Giulio Bacosi, Avvocato dello Stato e presidente dell'Associazione Democrazia nelle Regole, in merito all'interpretazione del Dpcm che ha autorizzato gli incontri anche fra "congiunti" a partire dal prossimo 4 maggio. Bacosi ricorda come "il termine 'congiunto' sia citato nel codice penale", e sottolinea che nella nozione non sarebbero "a rigore ricompresi neppure i fidanzati". "Bene ha fatto allora la Presidenza del Consiglio a precisare che si intendono per congiunti anche 'fidanzati e affetti stabili': una precisazione dovuta per consentire a due persone che si amano (purche', sempre in ottica restrittiva, nel contesto di un rapporto che non sia meramente occasionale) di potersi trovare senza incorrere in sanzioni o divieti, nell'attesa (magari piu' avanti) di poter incontrare anche amici e conoscenti. Poche Regole chiare - conclude Giulio Bacosi - ci salveranno tutti".
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