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26 Maggio 2020 - 17:22
Appello di Cgil, Cisl e Uil
I sindacati dei metalmeccanici chiedono al ministero dello sviluppo economico "una immediata riconvocazione" del tavolo sulla vertenza Whirlpool. Il coordinamento nazionale di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm di Whirlpool sottolinea infatti che "le ultime comunicazioni aziendali non solo non indicano un ripensamento sulla sciagurata decisione di chiudere lo stabilimento di Napoli, ma fanno temere possibili ulteriori azioni di ristrutturazione a causa della caduta di mercato determinata dall'emergenza coronavirus". I sindacati "ribadiscono che non accetteranno percorsi di ammortizzatori sociali che discriminino fra stabilimenti, poichè resta fermo l'obiettivo prioritario di scongiurare la chiusura di Napoli e di evitare il rischio di esuberi in tutta Italia. Anzi, la richiesta sindacale sarà di subordinare qualsiasi eventuale aiuto di Stato al mantenimento di tutti i siti, alla tutela dell'occupazione e al rispetto dell'accordo del 2018 anche relativamente agli investimenti". "Riteniamo giusto - dicono Fim, Fiom e Uilm - penalizzare fortemente la multinazionale se persisterà nel proposito di delocalizzare la produzione di Napoli e le funzioni impiegatizie, in violazione degli accordi firmati con sindacato e istituzioni a ottobre del 2018. Oltre a scongiurare la chiusura di Napoli, è urgente concretizzare le promesse di reindustrializzazioni a Caserta, arrestare la continua delocalizzazione delle funzioni impiegatizie e completare gli investimenti nelle fabbriche italiane". "Se il ministero dello sviluppo economico - aggiungono i sindacati - continuerà a non convocare il tavolo Whirlpool, saranno proclamate le mobilitazioni necessarie a richiamare Whirlpool e governo alle loro responsabilità".
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