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Controllo del clan sul Comune, attentati per far dimettere i consiglieri

Controllo del clan sul Comune, attentati per far dimettere i consiglieri

SANT'ANTIMO. Non è bastata «l'incalzante opera di compravendita di preferenze» con una tariffa di 50 euro per ogni voto per far vincere il candidato di centrodestra alle elezioni comunali di Sant'Antimo nel 2017. Le indagini coordinate dalla Dda di Napoli, culminate nell'esecuzione di 59 misure cautelari tra cui i fratelli del senatore di Forza Italia Luigi Cesaro, hanno accertato «il condizionamento delle elezioni comunali del Comune di Sant'Antimo tenutesi nel giugno 2017 attraverso una capillare campagna di voto di scambio». È stata fatta luce sull'opera di compravendita delle preferenze, con una tariffa di 50 euro per ogni voto, a favore di candidati della coalizione di centrodestra, uscita sconfitta dalla competizione elettorale dopo il ballottaggio vinto da Aurelio Russo, candidato di centrosinistra. Il Comune di Sant'Antimo è stato sciolto lo scorso 20 marzo per infiltrazioni mafiose.

È proseguito anche dopo le elezioni perse nel 2017 il controllo del Comune di Sant'Antimo da parte della criminalità organizzata. Dalle indagini della Direzione distrettuale antimafia di Napoli sui rapporti tra il clan camorristico Puca e i fratelli del senatore di Forza Italia Luigi Cesaro, culminate oggi nell'esecuzione di 59 misure cautelari, risulta documentato come, a seguito della mancata affermazione elettorale, la strategia criminosa sia stata finalizzata da un lato a far decadere quanto prima la maggioranza consiliare e dall'altro a mantenere, malgrado una Amministrazione di diverso schieramento politico, il controllo sull'Ufficio tecnico comunale attraverso la conferma nel ruolo di responsabile dell'ingegnere Claudio Valentino.

In tale contesto, le indagini hanno fatto luce su due attentati dinamitardi, avvenuti il 20 novembre 2018 e il 4 dicembre 2018, indirizzati alle abitazioni di consiglieri comunali di maggioranza al fine di farli dimettere dalla loro carica e così far venir meno il numero legale per il funzionamento del Consiglio e determinarne lo scioglimento. Inoltre, sono stati individuati gli autori di un terzo attentato esplosivo, avvenuto il 6 gennaio 2018, contro l'abitazione dei familiari del collaboratore di giustizia Claudio Lamino.

Sono stati inoltre individuati i mandanti degli atti intimidatori condotti con la minaccia di armi nei confronti di alcuni funzionari dell'Ufficio tecnico comunale, al fine di dissuaderli dall'accettare l'incarico di dirigente del Settore Urbanistica del Comune di Sant'Antimo. Le indagini hanno infine permesso di ricostruire un collaudato sistema di illecita gestione dell'Utc nell'interesse dei tre clan locali Puca, Verde e Ranucci, con a capo l'ingegner Valentino, indagato sia per l'ipotesi di concorso esterno in associazione mafiosa (clan Puca), sia per episodi di corruzione e di turbata libertà degli incanti relativi a 4 gare a evidenza pubblica, del complessivo valore di oltre 15 milioni di euro.

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