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Federico II, intervento innovativo per stimolazione cerebrale profonda

Federico II, intervento innovativo per stimolazione cerebrale profonda

NAPOLI. Il professor Paolo Cappabianca, considerato un grande esperto nel campo della Neurochirurgia, grazie alla vasta esperienza accademica e professionale presso importanti centri internazionali continua a rendere famoso nel mondo il reparto di Neurochirurgia dell’ospedale Policlinico Federico II di Napoli. Difatti è proprio di questi giorni la notizia che la Federico II di Napoli fa un passo nel futuro della stimolazione cerebrale grazie ad un intervento che sfrutta un dispositivo unico nel suo genere.

L’intervento, perfettamente riuscito, è stato effettuato dai giovani e brillanti napoletani neurochirurghi, Felice Esposito e Teresa Somma, dell’equipe appunto di Paolo Cappabianca e dai neurologi dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, che vantano una proficua e consolidata collaborazione, che si affianca da molti anni a quella con i neurologi dello stesso Policlinico, con i colleghi dell’AORN Cardarelli di Napoli e dell’Università degli Studi di Salerno.

Fondamentali sono poi gli anestesisti, co-protagonisti in sala operatoria, con i neurochirurghi e i neurologi. L’intervento consiste nell’aver impiantato un sistema di stimolazione cerebrale profonda (DBS – Deep Brain Stimulation) per la terapia chirurgica di un paziente affetto da malattia di Parkinson. Un intervento divenuto ormai relativamente comune, se non fosse che l’avanzatissimo neurostimolatore impiegato è l’unico che consente di stimolare l’attività dei neuroni cerebrali ma anche di rilevare in tempo reale la loro attività grazie agli elettrodi impiantati.

Tutti questi segnali vengono registrati e memorizzati sul dispositivo in modo da consentire la correlazione con lo stato clinico, con eventuali effetti collaterali associati alla terapia farmacologica e con eventi della vita quotidiana segnalati dal paziente, per tutta la sua vita. In questo modo, i dati registrati consentono al neurologo di ottimizzare i parametri di stimolazione, adattandoli alle varie esigenze del paziente. Ed è in questa gestione avanzata che consiste l’unicità del sistema: un dispositivo che va verso la cosiddetta stimolazione adattativa o smart, con la possibilità di regolare automaticamente la stimolazione cerebrale “momento per momento”, in risposta alle varie attività che il paziente svolge durante il giorno.

Un grande successo per l’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II, che nonostante tutte le difficoltà legate al Covid non ha mai perso il ruolo di struttura ad alta specializzazione ed innovazione tecnologica.

Napoli e quindi la Campania si confermano così sulla mappa dell’innovazione in neurochirurgia, dove è stato possibile creare una rete di collaborazione clinica e scientifica, comprendente gli specialisti e gli studiosi dei disturbi del movimento e di altre patologie neurologiche potenzialmente trattabili con le tecniche di neurochirurgia funzionale, proponendo ai pazienti che ne hanno la necessità, le più moderne cure neurochirurgiche, senza il bisogno di dover affrontare viaggi e spostamenti, ma lasciandosi accudire dalle eccellenze mediche della Campania.

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