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Assistenti sociali: «Stop alle aggressioni, il nostro è un mestiere di frontiera»

Assistenti sociali: «Stop alle aggressioni, il nostro è un mestiere di frontiera»

NAPOLI. «Stop alle aggressioni: il nostro è diventato un mestiere di frontiera con tante difficoltà»: è questa la denuncia delle assistenti sociali dopo l’aggressione di due operatrici nella sezione comunale di Ponticelli, avvenuta lunedì mattina. Le assistenti sociali chiedono di poter lavorare in sicurezza.

Solidarietà è stata espressa alla categoria dalla Cisl Fp del Comune di Napoli che si dichiara vicina «alle lavoratrici aggredite. L'ennesima violenza che si registra ai danni delle assistenti sociali comunali. Ci uniamo all'appello per riportare il drappello di Polizia Locale in ogni Municipalità, come è stato in passato, a tutela non solo dei dipendenti, ma anche dei cittadini».  

Anche la responsabile  del servizio della VI Municipalità ha sottolineato l’insostenibile situazione che ha visto “ancora una volta vittime di aggressioni verbali e fisiche due colleghe del centro che hanno subito un vero e proprio attacco da parte di una utente con calci, pugni e lancio di sedie». L'episodio aveva subito scatenato «il panico tra gli altri presenti nei locali attigui».

E non era la prima volta, perché la donna, in cura presso l'Unità Operativa di Salute Mentale dell'Asl, «già in passato si era resa protagonista di un episodio simile nei confronti» di un'altra assistente sociale, che «fu costretta a ricorrere alle cure ospedaliere e, di conseguenza, a sporgere denuncia». L’episodio che sta provocando la condanna unanime di associazioni ed istituzioni, è stato subito regolarmente denunciato ai carabinieri, al cui arrivo, la donna, già segnalata per precedenti simili episodi, aveva fatto perdere le tracce.

«Una condizione lavorativa davvero al limite» continua la responsabile del servizio che ha scritto al Comune per chiedere l'istituzione di un presidio di Polizia Locale presso lo sportello per arginare le continue aggressioni. Come si ricorderà lunedì scorso, due assistenti sociali sono state aggredite  da una utenti a calci e pugni e lanci di sedie. È duro il lavoro di questi operatori del Comune di Napoli, tra le figure ricercate nell'ultimo concorso flop per espletare le pratiche del reddito di inclusione. Nel loro caso, però, sono stati coperti tutti i 54 posti a disposizione.

Assieme agli psicologi e agli educatori, gli assistenti sociali nelle pratiche del Rei, hanno il compito di occuparsi delle famiglie multiproblematiche, ascoltandone i bisogni e le preoccupazioni, accompagnandole nella realizzazione del progetto per migliorare le loro condizioni di vita, che è prerequisito indispensabile per aver diritto all'assegno del Rei. Ma le condizioni di lavoro sono difficilissime.

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