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29 Giugno 2020 - 09:51
Sgominate due organizzazioni che operavano a Fuorigrotta e Quarto. Preso anche un personaggio che favorì la latitanza di un uomo di spicco del clan Orlando
MARANO. Gestivano il business della droga con piazze di spaccio statiche e dinamiche. Per questo i carabinieri compagnia di Marano di Napoli hanno arrestato 14 persone per associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. Una di queste è inoltre accusata di aver favorito la latitanza di un soggetto di spicco del clan "Orlando". I militari, nell'ambito di un'indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare, di cui otto in carcere e sei agli arresti domiciliari, emessa dal gip del Tribunale di Napoli, nei confronti di 14 persone ritenute gravemente indiziati di associazione finalizzata al traffico illecito, spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti. Per uno dei destinatari della misura è stata riconosciuta l'aggravante del metodo mafioso per aver favorito nel 2019 la latitanza di un soggetto di spicco del clan Orlando, egemone nel comune di Marano di Napoli e Quarto. Dall'indagine è emersa la ricostruzione delle organizzazioni criminali deputate allo spaccio di sostanze stupefacenti nei territori di Quarto Flegreo e Napoli (quartiere Fuorigrotta). Un ''sistema'' quello messo in atto dagli indagati, reso proficuo grazie all'utilizzo di utenze dedicate, abitazioni per il deposito e la custodia della droga, addetti alla preparazione delle dosi, pali, addetti alla vendita ed alla contabilità.
Il ''business'' della droga veniva realizzato seguendo prevalentemente due modus operandi: il primo fondato su una vendita statica dello stupefacente; il secondo, invece, basato su un canale dinamico. La vendita ''statica'' avveniva per mezzo di ''piazze di spaccio'' realizzate temporaneamente per la vendita dello stupefacente, in punti di maggior afflusso da parte dei giovani acquirenti (bar, pub, pizzerie, sale scommesse, piazze e, in alcuni casi, le abitazioni degli indagati) che consentiva ai vari pusher di aumentare il proprio volume di affari. Lo spaccio avveniva grazie anche all'aiuto di alcuni fiancheggiatori, che avevano il compito di avvisare i pusher in caso di controlli da parte delle forze di polizia. La vendita dinamica invece, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, avveniva con appuntamenti concordati telefonicamente tra spacciatore e acquirente, rendendo difficile e imprevedibile l'individuazione del luogo dell'incontro. L'attività ha consentito di recuperare circa due kg di hashish, marijuana e cocaina, una piantagione di marijuana, di arrestare sei persone in flagranza di reato, nonché di individuare e trarre in arresto gli autori di un furto avvenuto all'interno di un istituto scolastico del comune di Quarto. I destinatari della custodia cautelare in carcere sono stati tradotti nelle casa circondariale di Napoli Secondigliano.
IN CARCERE. Custodia cautelare in carcere per Ivan Bonezzi, 24 anni; Nicola Carandente, 25 anni; Biagio D'Ambrosio, 33 anni; Domenico Granata, 28 anni; Valerio Andrea Guerra, 29 anni; Antonietta Meola, 44 anni, Attilio Oriunto, 26 anni (favoreggiamento alla latitanza con l'aggravante finalità mafiosa); Antonio Zasso, 37 anni.
AI DOMICILIARI. Arresti domiciliari per Giuseppe Cerrone, 30 anni; Martina Del Prete, 22 anni; Anna Di Matteo, 50 anni; Angelo Famá, 22 anni; Laura Lucia Fiore, 30 anni; Antonio Rubino, 37 anni.
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