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Armato di notte in centro, bloccato il figlio del boss Mariano

Armato di notte in centro, bloccato il figlio del boss Mariano

NAPOLI. Il dubbio è su cosa ci facesse a Mezzocannone, armato e a quell’ora. Erano infatti le 3 e 20 (nella notte tra venerdì e sabato) quando Raffaele Mariano, 44enne figlio del boss Ciro “’o picuozzo” dei Quartieri Spagnoli, è stato bloccato, perquisito e arrestato per il possesso di una pistola giocattolo modificata, quindi efficiente a tutti gli effetti. Circostanza che rende più complesse le indagini per risalire alle intenzioni del pregiudicato, più volte arrestato negli ultimi 15 anni ma mai condannato in via definitiva per camorra. Ora si trova nel carcere di Poggioreale ed è probabile che mai si saprà come mai aveva lasciato l’abitazione di vico Caricatoio per recarsi al centro storico di Napoli.

L’ARRESTO. Ad ammanettare Raffaele Mariano sono stati due poliziotti liberi dal servizio, un assistente capo in forze ai Nibbio dell’Upg della questura, e un agente scelto in servizio al commissariato Dante. In borghese, stavano parlando tra loro nei pressi di un pub quando la loro attenzione è stata attirata da un uomo sui 40 anni il cui viso sembrava conosciuto. Si sono avvicinati e hanno notato che dal borsello del “sospetto” fuoriusciva qualcosa che pareva la canna di una pistola. In un secondo i due poliziotti si sono messi in allarme. Uno di essi si è qualificato e ha intimato a Raffaele Mariano, sempre più riconoscibile man mano che diminuiva la distanza, di fermarsi e di tenere lontane le mani dal borsello. Il 44enne non ha ubbidito, sfiorando l’oggetto con la mano destra, e a quel punto gli agenti con uno scatto l’hanno immobilizzato. È partita la perquisizione e il figlio di Ciro Mariano è stato trovato in possesso di una pistola giocattolo tipo revolver, modificata e resa offensiva, caricata con 4 cartucce calibro 38. Inevitabile l’arresto in flagrante per porto abusivo di arma da fuoco, ma nessuna parola l’uomo ha pronunciato sul perché si trovasse a quell’ora armato in quel luogo.

IL PERSONAGGIO. Di Raffaele Mariano hanno cominciato a occuparsi le forze dell’ordine in servizio a Ischia, quando collezionava fogli di via obbligatori. Circostanza di cui il figlio del ras Ciro non si curava troppo: giovane e amante della bella vita, sull’isola verde frequentava discoteche alla moda, beveva champagne e tornava all’abitazione presa in fitto il più delle volte. Per cui violava le disposizioni e ritornava dopo giorni di assenza durante i mesi estivi. Successivamente è stato arrestato per altri reati, ma l’unico di rilievo risale al 18 settembre 2015 in occasione della maxi operazione contro il clan dei “Picuozzi” con 45 arresti. Da quella storia giudiziaria i Mariano uscirono abbastanza pena. Ciro Mariano in Appello fu assolto mentre sono state dimezzate le condanne per tutti gli imputati. Marco Mariano, figlio di Ciro, è stato condannato a 4 anni, così come Fabio Mariano e Salvatore Mariano; 6 anni, invece per Raffaele Mariano. Quattro anni anche ad Antonio Esposito, con scarcerazione immediata. Tornò libero anche Armando Perrella, considerato il braccio destro di Ciro Mariano: rischiava 13 anni, ne ebbe 6.

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