Tutte le novità
07 Aprile 2016 - 15:55
È l'equipe medica che ha sottoposto ad intervento Francesca Esposito, la 53enne vittima di Sant'Anastasia
SANT’ANASTASIA. Sono tre gli indagati per il decesso di Francesca Esposito, la 53enne di Sant’Anastasia morta dopo essersi sottoposta ad un intervento parachirurgico per perdere peso. Si tratta di tre medici dell’équipe che il 29 marzo scorso nella clinica Trusso di Ottaviano (nella foto) le impiantarono nello stomaco un “palloncino intragrastrico”. Una tecnica, quest’ultima, a cui si ricorre per il trattamento temporaneo dell’obesità: il palloncino fa avvertire subito il senso di sazietà e in questo modo permette di ridurre la quantità di cibo ingerito e, di conseguenza, di dimagrire. Una procedura che, secondo gli esperti, è a bassissimo rischio di mortalità, ma che per Francesca potrebbe essersi rivelata fatale. Saranno solo le indagini a cui stanno lavorando gli inquirenti a chiarirlo. Sul caso infatti, dopo la denuncia presentata ai carabinieri dai familiari, la Procura di Nola ha aperto un’inchiesta. Il pubblico ministero ha disposto l’autopsia sul corpo della donna, eseguita l’altra sera al Secondo Policlinico di Napoli dal medico legale a cui ha conferito l’incarico, e in presenza dei periti nominati dalle parti. Gli esiti si conosceranno, così come normalmente avviene, nel termine di 60 giorni. La salma è stata poi affidata ai familiari per le esequie.
Nel pomeriggio di ieri si sono svolti i funerali. Dolore e sgomento si percepivano nella chiesa Maria Ss. Immacolata. È lì che si è celebrato il rito funebre, nella parrocchia della zona “ponte di ferro” dove la donna risiedeva con la madre. Tante le persone accorse per l’ultimo saluto a “Franchina”. Così la chiamavano i parenti e gli amici. Una donna umile, per la quale quei chili di troppo erano diventati a tal punto un problema da spingerla a rivolgersi a dei medici per eliminarli. Purtroppo, però, dopo l’introduzione per via endoscopica del “palloncino intragastrico”, per Francesca è iniziato l’inferno.
La degenza prevista per questo tipo di interventi è di uno, due giorni. E la donna, una volta ritornata a casa, ha iniziato ad accusare dei dolori. Si pensava a dei normali effetti post-intervento. Ma l’agonia si è protratta per quattro giorni, fino a sabato scorso. La mattina del 2 aprile Francesca ha iniziato ad avere conati di vomito, si è sentita male ed è deceduta nella sua abitazione. Sul posto è arrivata anche un’ambulanza. I sanitari del 118 hanno provato a rianimarla, ma non c’è stato nulla da fare, alla fine hanno potuto solo registrarne il decesso. Una perdita prematura quella di “Franchina”, su cui i familiari, assistiti dall’avvocato Enrico Ranieri, vogliono che sia fatta chiarezza.
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo