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17 Luglio 2020 - 16:12
GIUGLIANO. Il leader della Lega Matteo Salvini ha visitato il campo rom al confine tra i comuni di Giugliano in Campania e Qualiano, nella zona nord della provincia di Napoli.
«C'è un problema che da troppi anni lamentano i cittadini della zona, oltre tutto in una zona già colpita dalla presenza ecoballe e da milioni di rifiuti stoccati che da 20 anni dovrebbero essere rimossi», così Salvini ha spiegato il motivo del suo sopralluogo, organizzato in giornata dopo la partecipazione, questa mattina alla due giorni di Alis a Sorrento e prima di lasciare la Campania diretto in Basilicata e Puglia.
«Ritenevo mio dovere - ha aggiunto - toccare con mano quello che non va e che si può risolvere, perché dove governa la Lega, penso a Pisa e a Ferrara, i campi rom abusivi sono stati chiusi. L'obiettivo è tornare al Governo sia nazionale che del Comune di Giugliano per dare certezze ai sindaci. Qui l'emergenza ambientale e l'emergenza sicurezza in pochi chilometri sono una bomba sociale».
Durante la sua passeggiata nel campo rom, Salvini è stato più volte avvicinato da alcuni residenti che gli hanno chiesto un aiuto per far fronte alla mancanza di acqua e alle condizioni igienico-sanitarie precarie, ma c'è stato anche chi gli ha chiesto di posare per una foto. Una bimba gli ha chiesto «una casa», a lei Salvini ha risposto: «Mi piacerebbe avere il potere di dartela».
Parlando con i cronisti, Salvini ha spiegato che la soluzione è «fare un censimento, perché c'è campo e campo: vedere chi ha un lavoro, chi manda i figli a scuola, chi ha i documenti, di che nazionalità parliamo. I cittadini italiani hanno i diritti e i doveri di tutti gli altri, quelli che sono in regola non sono vanno allontanati, se sono extraeuropei vanno espulsi».
L'obiettivo, ha sottolineato Salvini, «è arrivare a campi rom zero, come in tutti gli altri Paesi europei. Oggi c'è il Consiglio europeo, in nessun Paese europeo esistono i campi rom come in Italia. Se uno ha diritto alla casa la compra o la affitta, chi non ha diritto non vive nelle baracche e se ci sono bimbi che non vanno a scuola vengono tolti a genitori che non son degni di questo nome».
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