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20 Luglio 2020 - 13:02
 
									NAPOLI. Estate inoltrata e non va tutto bene. Le conseguenze dell’emergenza si fanno sentire eccome e la ristorazione è fra i settori più esposti. Coldiretti ne ha stimato il calo intorno al 40%.
«PURTROPPO SI SAPEVA che il nostro lavoro avrebbe subìto un calo - ammette Antonino Della Notte, titolare di “Antonio e Antonio” e presidente nazionale dell’Aicast, l’Associazione industria commercio, artigianato, servizi e turismo - per la mancanza di turisti stranieri ma anche per il poco movimento dei turisti di prossimità. E i numeri effettivamente sono quelli: attualmente siamo al 30, 35% per cento di fatturato in meno rispetto a quelli degli altri anni». Concorda Achille Scudieri, titolare di Eccellenze Campane: «La fotografia locale rispecchia inevitabilmente quella locale e le cifre, sì, sono più o meno quelle, magari i marchi più grandi hanno un’organizzazione diversa e reagiscono in maniera più strutturata, ma la realtà nazionale e locale è che per il mondo della ristorazione non è un momento facile, la gente ha ancora paura di un ritorno del contagio e c’è dunque meno fiducia ad uscire di casa». È d’accordo anche Salvatore Salvo, titolare delle pizzerie omonime: «Il calo dei turisti è soto gli occhi di tutti, siamo a metà luglio e forse abbiamo uno, due tavoli di forestieri che sono diventati un miraggio. Ma c’è anche un cambio delle abitudini della gente, che è meno disposta ad uscire e quando lo fa è giustamente più parsimoniosa. Effettivamente il calo del fatturato è almeno del 40% rispetto ai precedenti, e se facciamo il bilancio di tutto il 2020, allora possiamo definirlo un anno terribile con perdite che a occhio e croce saranno del 60% e oltre».
C’È INSOMMA un momento difficile da affrontare. «La crisi è di filiera - aggiunge Scudieri - ci sono grandi difficoltà anche per gli agricoltori e la conseguenza è che molte eccellenze del territorio non vanno bene, un danno notevole per chi lavora sulla stagionalità». «Siamo fiduciosi che ad agosto ci sarà una piccola ripresa - prevede Della Notte - e man mano che andremo avanti la ripresa sarà maggiore».
NATURALMENTE c’è bisogno di aiuto. «Per la fine di luglio - dice Scudieri - dovrebbero sbloccarsi gli arrivi dai paesi esteri limitrofi e dunque potrebbe esserci una ripresa del turismo straniero. Fasciarsi la testa non serve, speriamo che il Governo sappia attrarre gente dall’estero». «Aspettiamo altri aiuti dal Governo - aggiunge Della Notte - ad esempio la proroga della cassa integrazione».
MA PROPRIO DAL GOVERNO in questi giorni sono arrivate le dichiarazioni (smentite ieri) della vice ministro Castelli: non esattamente parole d’amore per il settore. «Al viceministro va data una risposta forte, non dobbiamo avere paura - spiega Della Notte - prima di fare certe dichiarazioni vada a vedere il lavoro e i sacrifici che ci sono dietro la ristorazione, siamo impegnati tutti i sabati e le domeniche e tutte le festività, e per almeno dodici ore al giorno. E rifletta anche sul fatto che lo stipendo lo prende anche grazie anche alle nostre tasse».«Grazie all’associazione “Ambasciatori del gusto” - spiega Salvo - ci sono state delle interlocuzioni con il Governo e in quelle circostanze ci siamo resi conto che l’Esecutivo non sa come funziona la ristorazione, e le dichiarazioni del viceministro dimostrano che non si ha il polso del settore». Chiude amaro Scudieri: «Purtroppo quelle affermazioni rispecchiano perfettamente il Governo, il viceministro non ha la percezione dei sacrifici dei medi e piccoli imprenditori. Purtroppo questo Governo si distacca sempre più dal popolo».
 
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