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Chef De Feo, dal lockdown all’exploit in Russia

Chef De Feo, dal lockdown all’exploit in Russia

Dopo i successi in Cina sarà Mosca a “rubare” all’Italia il talento stabiese

CASTELLAMMARE DI STABIA. Prima l’Indonesia, poi la Cina e ora... la Russia. Rino De Feo, che nella nazione del dragone era stato soprannominato “chef matto”, per le sue eclettiche performance ai fornelli, è in pista per un nuovo progetto... a dir poco grandioso. La gastronomia napoletana, quella che armonizza i sapori del Mediterraneo del pescato, delle spezie, della pasta di Gragnano, dei vini, dei fritti e delle zuppe... sarà declinata in forma tradizionale e con menù innovativi che esprimeranno tutta l’esperienza dello chef Rino De Feo in un locale d’altissimo livello, al centro di Mosca. «È un progetto bellissimo - spiega De Feo - nato in pieno lockdown, mentre, a causa della pandemia, si chiudevano tutte le strade professionali, dalla Cina all’Indonesia, per il continuo esplodere di focolai improvvisi».

E arriva una proposta da Mosca?

«Sì, da non credere. Un amico da Firenze mi interpella per un progetto di imprenditori russi che affermano di avermi seguito sui social almeno da 7 mesi. Non ci ho pensato su molto, era una proposta entusiasmante».

Quando partirà?

«I lavori per la costruzione di questo locale sono in corso, sento gli architetti tutti i giorni e a fine agosto li raggiungo. Credo che in ottobre sarà inaugurato».

Con quale nome?

«Spero vada in porto la mia proposta: “Ekerè”...».

Divertente...

«Ma soprattutto impegnativo. Avrò una cucina da 170 metri quadrati e 17 chef in campo. Organizzerò il ristorante come un tradizionale “mercato del pesce napoletano”, con i banchi d’esposizione dei prodotti ittici freschi e, di fianco, cucine e chef per offrire al cliente il gusto di scegliere il pesce che desidera e assistere alle fasi della preparazione a vista, all’istante...».

Però in Cina lei ha portato anche mozzarella, sfogliatelle, pane...

«Anche qui i menù saranno due: uno della tradizione napoletana e un altro sarà la nostra cucina partenopea con uno sguardo all’Asia, perché ho compreso che la cultura dei russi è molto impregnata di questi sapori. Tutto sarà innovativo, ma soprattutto d’elevato livello sia di qualità sia nel servizio».

Chi sarà al fianco di De Feo?

«Il mio carissimo amico chef catanese, Pietro Bulla, con il quale condivido da tre anni ogni progetto».

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