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Spaccio, il rampollo ci ricasca: in manette il figlio del ras Mari

Spaccio, il rampollo ci ricasca: in manette il figlio del ras Mari

NAPOLI. Spaccio di droga nel fortino del clan, il rampollo degli Scissionisti ci ricasca e si ritrova ancora una volta con le manette strette ai polsi dopo essere stato pizzicato dalla polizia con otto bustine di “erba” pronte a essere piazzate. La detenzione di Vincenzo Mari, 20 anni compiuti a marzo e già due precedenti alle spalle, è però durata molto meno del previsto. Processato per direttissima, il giovane pusher vicino al gruppo Abbinante, è infatti riuscito a cavarsela con una pena a dir poco mite: otto mesi e il solo obbligo di dimora nel comune di residenza.

A entrare in azione sono stati gli abili detective del commissariato Scampia, i quali durante un servizio di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti, hanno notato in via Giuseppe Marrazzo, strada che costeggia il Lotto Sc3, una delle roccaforti del clan degli Scissionisti, un giovane che, dopo aver prelevato qualcosa da un cassonetto dell’immondizia, l’ha consegnata a una persona ricevendone in cambio di banconote. Capita subito l’antifona, i poliziotti hanno quindi deciso di approfondire la questione. Vincenzo Mari non ha neanche avuto il tempo di accorgersi dell’arrivo degli agenti che in men che non si dica si è ritrovato ammanettato e perquisito

I poliziotti lo hanno così trovato in possesso della somma di 270 euro, ritenuta il provento dell’illecita attività, e soprattutto hanno scoperto nel cassonetto otto involucri contenenti dieci grammi circa di marijuana, mentre l’acquirente è invece riuscito a far perdere le proprie tracce. Il 20enne di via Ghisleri è stato invece arrestato per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Un copione che purtroppo era già andato in scena pochi mesi fa: a inizio dicembre Vincenzo Mari era stato infatti arrestato, sempre al Lotto Sc3, dopo essere stato sorpreso a vendere droga.

Anche in questo caso la permanenza di Mari dietro le sbarre non è durata un granché. Il giovane, difeso dall’avvocato Sergio Mottola, dopo un anno trascorsa in stato di arresto, in sede di giudizio direttissimo è infatti riuscito a cavarsela con una pena di 8 mesi e l’immediata scarcerazione con l’obbligo di dimora a Napoli. Il gip Cerabona, tenendo conto dela tipologia di stupefacente sequestrato, classificato come di tipo “leggero” e la modica quantità, ha dunque deciso di non calcare la mano.

Di certo c’è che quello di Vincenzo Mari inizia adesso a diventare un profilo criminale più che attenzionato da parte delle forze dell’ordine. Il 20enne di Scampia, vale la pena ricordarlo, ha tra l’altro alle spalle anche una parentela a di poco ingombrante: si tratta infatti del figlio di Luigi Mari, ras del clan degli Scissionisti di Secondigliano arrestato nel luglio del 2010 al termine di una latitanza andata protrattasi per oltre un anno e mezzo. Mari senior sta attualmente scontando una condanna a quasi vent’anni di reclusione per camorra e traffico di stupefacenti. Una pessima “propensione” che anche il giovanissimo Vincenzo sembrerebbe aver in qualche modo ereditato.

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