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Stadio Collana, c’è un commissario ad acta

Stadio Collana, c’è un commissario ad acta

NAPOLI. Il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, nomina un commissario ad acata per la Di-rezione generale per le risorse strumentali che dovrà vigilare sulla corretta applicazione per la procedure di contratto. Dopo tanti anni di battaglie a suon di carte da bollo, ricorsi, conferenze e appelli, lo stadio del Vomero scrive un’ulteriore puntata della sua telenovela.  L’annuncio ha fatto esultare i pentastellati: «Dopo anni di battaglie ad ogni livello istituzionale, siamo vicini a un grande risultato per la città di Napoli: lo storico stadio Collana non sarà svenduto a privati che ne faranno oggetto di business per pochi, sottraendolo alla fruibilità di tutti. Alla luce del nostro esposto alla Procura della Corte dei Conti, nel quale abbiamo segnalato tutte le cri-ticità relative alla procedura di as-segnazione della gestione alla società Giano e a presunte irregolarità nella realizzazione dei lavori, abbiamo costretto De Luca a nomina-re un commissario ad acta che si sostituirà alla Direzione generale per le risorse strumentali nelle attività di vigilanza sulla correttezza e le-gittimità delle procedure e sulla correttezza dell’applicazione del contratto» ha dichiarato la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, commentando la delibera regionale 454 del 3 agosto. 

«Una decisione – spiega Muscarà - resasi necessaria alla luce delle verifiche della commissione di ispezione regionale, istituita anche a seguito delle nostre denunce e delle attività in Commissione Trasparenza, che hanno evidenziato, come si legge nella stessa delibera, gravi criticità nella attività della Direzione Generale Risorse Strumentali, relative alle modalità di esecuzione dei lavori sull’impianto da parte della concessionaria Società Giano ed al controllo sull’esecuzione della convenzione».  
Il Collana è chiuso dal 2017 e in tre anni di battaglie, tra regione e Comune e tra Regione e Giano srl, ancora non si è arrivati ad una piena fruizione dell’impianto.

Tanto è vero che dicembre del 2018 i lavori non erano ancora cominciati anche se a marzo dello stesso anno, da parte del Consiglio di Stato ci fu la nomina di un commissario ad acta che permise nel giugno del 2018 alla società vincitrice del Bando Regionale per la gestione e ristrutturazione della struttura, di ricevere il decreto di aggiudicazione ed infine, a luglio dello stesso anno, di firmare il contratto di convenzione. 

Da luglio a dicembre, però, la Regione Campania non aveva ancora consegnato le chiavi della struttura alla società per permettere l’inizio dei lavori. Anche da qui il notevole ritardo.  
Adesso c’è un nuovo capitolo con la nomina del commissario ad acta per il controllo dei procedimenti.  «Auspichiamo che si faccia presto chiarezza – conclude la consigliera regionale - e che si possa risalire anche a eventuali responsabilità, con tanto di nomi e cognomi di chi, operando in modo per nulla trasparente e nel mancato rispetto delle regole, ha ritardato per chissà quanto la riconsegna di una struttura storica e fondamentale per i nostri giovani e per la città di Napoli».

Chiarezza chiesta anche da Paolo Pagliara, socio della Giano «sulla correttezza dell’operato del conces-sionario secondo le finalità della convezione. Speriamo però che tutto ciò serva anche a velocizzare la redazione dei nuovi cronoprogrammi lavori, affinchè l’impianto venga ultimato quanto prima. L’interesse di tutti è quello dello sport; an-che le scuole del quartiere a settem-bre potranno utilizzare gratuitamente l’impianto», conclude Pagliara.

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