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08 Agosto 2020 - 17:22
CAPUA. Un 39enne, Ferdinando Brunetti, è morto in un incidente sul lavoro avvenuto nello scatolificio in cui lavorava, a Capua, in provincia di Caserta. L’uomo, sposato con un figlio piccolo e un altro in arrivo, risiedeva a Bellona. Dai primi accertamenti effettuati dai carabinieri, sembra che sia stato investito da un muletto.
I militari della compagnia di Capua hanno sequestrato il padiglione dove è avvenuto l’incidente e la macchina operatrice. Il 39enne, dopo l’incidente sul lavoro, è stato trasportato dall’ambulanza del 118, in condizioni disperate, all’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta, dove i medici del pronto soccorso hanno disposto immediato intervento chi-rurgico; l’uomo è però deceduto. Sconvolti i colleghi. «L’ennesimo lavoratore che non tornerà dalla propria famiglia, vittima della mancanza di sicurezza sul lavoro», scrivono in una nota le segreterie provinciali di Cgil, Filcams e Slc Caserta.
«Troppo il sangue versato, troppe le lacrime - proseguono - grande è la rabbia per una vita spezzata cosi’ presto. Non possiamo più accettarlo. Mentre la magistratura accerterà le responsabilità, occorre che le istituzioni e la politica mettano in campo sin da subito una iniziativa forte, concreta, sistemica che ponga fine a questa strage infinita. Esprimiamo totale solidarietà alla famiglia e la nostra completa disponibilità a qualsiasi tipo di supporto».
Se il lockdown ha fatto registrare una ovvia flessione dei decessi sul lavoro (-36,4% a marzo e -53,5% ad aprile), la curva ha ripreso a sa-lire in maniera notevole a maggio: +168% secondo l’Istat. E tut-to questo nonostante l’attività, rispetto al maggio 2019, sia calata di quasi il 17%. La crescita delle morti preoccupa anche la Cgil, i cui numeri parlano di 47 vittime in totale dall’inizio del 2020 (9 in pieno lockdown), addirittura 25 dal 9 maggio ad oggi, ben 6 sol-tanto nella metà di luglio. Una scia di sangue destinata purtroppo ad allungarsi ancora.
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