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17 Agosto 2020 - 17:11
Dura omelia di monsignor Antonio Di Donna in cattedrale e un pensiero ai “suicidi per Covid”
ACERRA. C’è andato giù pesante nella sua omelia dell’Assunta il Vescovo di Acerra, monsignor Antonio Di Donna (nella foto), condannando il progetto di un nuovo impianto di produzione di biomasse nell’area Asi di Acerra, che ha definito come “disegno diabolico.
«Sul fronte dell’ambiente - ha affermato l’alto presule - dobbiamo purtroppo registrare ancora una volta il perdurare di un disegno “diabolico” che vuole fare del nostro territorio - tra Napoli e Caserta, in particolare Acerra - il “Polo dei rifiuti della Campania”. Il disegno è ormai chiaro: ancora una volta in queste settimane ci troviamo a fare i conti con l’autorizzazione di un nuovo impianto di produzione di biomasse nell’area Asi di Acerra. Esso dovrebbe sorgere in un’area già piena di impianti per lo smaltimento dei rifiuti. E, come se non bastasse, c’è un altro gemello, un impianto di compostaggio, che dovrebbe sorgere in Contrada “Omo Morto”, Comune di Caivano, ma a due passi da Acerra. E tutto questo senza informare la popolazione, senza consultare i cittadini interessati. Realizzare questi impianti significherebbe affossare per sempre il nostro territorio».
Ai fedeli riunitisi in cattedrale, monsignor Di Donna ha ricordato come «Recentemente, i Carabinieri hanno sequestrato tra Afragola e Acerra migliaia di tonnellate di compost sospetto versato nei campi coltivati! È vero, ci danno pure le motivazioni: questi impianti servirebbero perché lo smaltimento è il vero antidoto, è il vero mezzo per combattere gli scarichi abusivi. A noi non interessano, a noi interessa che questo territorio, la nostra terra sia blindata! Il nostro territorio è saturo: ha già pagato da troppi anni. Mi chiedo spesso: ma perché sempre e solo qui ad Acerra e nel territorio circostante?».
Gli acerrani soffrono di un’aria che «continua ad essere irrespirabile soprattutto d’estate - lamenta Di Donna - con i roghi che ancora continuano, e la puzza nauseabonda che molte volte, soprattutto la sera, dobbiamo respirare. Altro che mascherine per non prendere il contagio, qui ad Acerra la mascherina a noi serve contro la puzza e contro quello che dobbiamo respirare, e niente viene fatto per controllare la qualità dell’aria, le centraline sforano continuamente e intanto ci si continua ad ammalare e a morire». Il vescovo citacome condanna il «sangue innocente dei ragazzi e dei giovani morti per cancro in questi anni, quel sangue che grida vendetta al cospetto di Dio».
Ad Acerra è attesa la visita di Papa Francesco «e noi ci prepareremo alla sua visita - ha promesso il Vescovo - Anzi, non solo noi come vescovo e diocesi di Acerra, ma addirittura i vescovi e le dieci diocesi comprese nel territorio tra Napoli e Caserta, interessate al dramma dell’inquinamento ambientale. Faremo insieme questo cammino di preparazione alla visita del Papa, per vivere quest’anno dedicato alla Laudato si’». E, infine, nella sua omelia, il Vescovo non ha tralasciato di dedicare un suo pensiero alle vittime del Covid, che ha devastato anche l’economia delle famiglie: «un fenomeno che mi preoccupa, e speriamo finisca qui. Nel giro di due, tre settimane ultime scorse, ci sono stati tre suicidi, tre persone che si sono tolte la vita. Due qui ad Acerra, e uno a San Felice a Cancello, in provincia di Caserta. Non sappiamo certo le motivazioni, ma non è difficile capire che dietro questi gesti disperati ci siano i motivi di povertà, di disoccupazione, di mancanza di lavoro, soprattutto in questo tempo di pandemia che sta procurando nuove povertà e la gente non ce la fa ad andare avanti».
«Mentre sono vicino a queste famiglie - annuncia il vescovo - prenderò contatto con loro. Non abbiamo la bacchetta magica per risolvere i problemi, però almeno la vicinanza o un piccolo aiuto, forse una goccia, per restituire la speranza.
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