Casola di Napoli: in quarantena ma senza casa, costretta all’isolamento in camper

CASOLA DI NAPOLI. Quarantena al tempo degli abbattimenti. Una giovanissima donna è costretta a vivere in un camper, in isolamento fiduciario, in attesa di essere sottoposta a un tampone da Coronavirus, in quanto dipendente di una delle strutture ricettive-ristorative di Sant’Antonio Abate focolai di infezione al Covid-19 .

Negativa al test sierologico, i sanitari dell’Asl hanno disposto il tampone per fugare ogni dubbio, ma a distanza di 5 giorni è ancora in attesa dell’esame. «Si obbligano i cittadini a restare in casa qualora entrati in contatto con sospetti contagiati dal Covid-19, ma allo stesso tempo gli diciamo di andare via dalle proprie case, perché le stesse devono essere demolite.

Un paradosso che, in questo momento di grave emergenza sanitaria, dovrebbe essere assolutamente evitato» dice il sindaco, Costantino Peccerillo. La vittima di questo paradosso è una ventenne residente in paese, dipendente di “Villa Palmentiello”, una delle due strutture ricettive in cui sono stati rilevati 22 casi positivi da Covid-19. La ragazza è in isolamento fiduciario. La sua abitazione è nell’elenco delle circa 30 destinate alla demolizione per ordine della procura della Repubblica, perché edificata in assenza della necessaria concessione edilizia.

Da 5 giorni, quindi, la giovane vive in un camper, in prossimità dell’abitazione dei genitori. «Siamo disperati» sono le poche parole pronunciate fra le lacrime dal padre della ventenne. Decisa la presa di posizione del primo cittadino in favore delle case abusive di necessità, abitazioni edificate in zone non a rischio, per le quali, insieme anche ai sindaci dei Monti Lattari, chiede un condono tombale.