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29 Agosto 2020 - 14:04
NAPOLI. “Il nostro progetto (del clan Mele, ndr) era di conquistare l’intera area di Pianura insieme a Carlo Tommaselli, estromettendo attraverso l’eliminazione fisica i nostri avversari, ossia i massimi esponenti del clan Marfella-Pesce. Anche Giuseppe Mele, dal carcere, mi aveva fatto sapere che era d’accordo sull’affiancarmi a Carlo Tommaselli nel progetto di conquista criminale di Pianura”. Ecco il prologo sintetico del verbale d’interrogatorio con cui Salvatore Romano detto “Muoll muoll” ha raccontato ai pm antimafia la sua verità, ritenuta credibile avendo superato il vaglio di attendibilità da parte dei magistrati inquirenti, sulle guerre di camorra a Pianura, che hanno coinvolto Soccavo, negli ultimi anni. Sono 7, dal 2017 al 2017, quando il luogotenente e reggente sul territorio dei Mele decise di pentirsi.
Gli anni più sanguinosi con botta e risposta continui, durante i quali ebbe un ruolo importante il ras Carlo Tommaselli. Alleato dei Mele, ma con la precisazione di questi ultimi che l’alleanza non sarebbe mai diventata organica perché c’erano vecchie vicende che lo impedivano. “La latitanza di Tommaselli”, ha messo a verbale Salvatore Romano, “è stata favorita sia da me che da Antonio Vanacore. Tommaselli è un personaggio di grosso spessore della criminalità organizzata e quindi ne abbiamo favorito la latitanza perché volevamo “prenderci” Pianura e anche Soccavo, in particolare la cosiddetta “99”, dove stanno i Sorianiello.
La latitanza di Tommaselli l’abbiamo favorita ospitandolo presso l’abitazione di Vanacore e successivamente proprio a casa mia. Preciso che il suo covo è stato da sempre, la sua abitazione a Fuorigrotta nella zona che noi chiamiamo “38”. Nel progetto di conquistare anche la porzione del territorio di Soccavo controllata dai Sorianiello capeggiati dal boss allora detenuto Alfredo Sorianiello “o’ biondo”, altra novità che emerge dal racconto di Salvatore Romano, erano coinvolti anche i Vigilia. “I Vigilia appoggiavano Carlo Tommaselli fornendogli anche delle armi; difatti ricordo che un giorno, mentre eravamo su un campo di calcio io, Vanacore, Carlo Tommaselli, Filippo Tommaselli, vennero 2 affiliati ai Vigilia, Antonio “o’ siciliano” che abita a Pianura nelle “case gialle” e “Sasà o’ ndright” di Soccavo e portarono un borsone con alcune pistole a Filippo.
In questo contesto si inserisce l’omicidio di Fortunato Sorianiello detto “ Foffy” in quanto vi era un forte astio tra le famiglie Tommaselli e Sorianiello. Quindi Tommaselli diede incarico a Minichini detto “o’ nonno”, suo cugino e a un altro ragazzo Alfredo Rosati “o’ nic”, affiliato ai Pesce-Marfella, di uccidere Alfredo Sorianiello “o’ biondo” (padre di Fortunato, ndr). Ma “o’ biondo” riuscì a scappare e questo episodio segnò l’inizio della fase di conflittualità tra i 2 capiclan. Tommaselli me lo ha raccontato quando abbiamo stretto il nostro rapporto e avevamo intenzione di prenderci sia Pianura che la “99”. Va precisato che le persone citate sono da considerarsi estranee ai fatti narrati fino a prova contraria.
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