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31 Agosto 2020 - 12:37
NAPOLI. La tregua di Ferragosto, che quest’anno è durata qualche giorno in più del solito, è terminata alle 18 di ieri a Ponticelli. Quando alla polizia è giunta una telefonata con cui un uomo lanciava l’allarme per una sparatoria: “correte in via Flauto Magico”. Sul posto gli agenti dell’Upg della questura, ai quali si sono aggiunti poco dopo i colleghi del commissariato Ponticelli, hanno effettivamente avuto la conferma che alcuni colpi di pistola erano stati esplosi nella strada contro l’abitazione del ras detenuto Gennaro Aprea detto “’o nonno”, parente dei boss di Barra e zio del famoso Giovanni “punt e’ curtiello”, quartiere di cui è originario e cha qualche tempo fa ha lasciato per trasferirsi a Ponticelli.
L’episodio sarebbe collegabile secondo gli investigatori al doppio raid di fine luglio nella zona del “Conocal”, sotto l’influenza di un gruppetto di giovani legati ai D’Amico “Fraulella”. Nessuno è rimasto ferito, come i pistoleri entrati in azione avevano pianificato. In casa c’era la moglie del bersaglio dell’intimidazione. In sostanza, ritengono i poliziotti anticamorra che si occupano del quartiere orientale di Napoli, sarebbe in atto uno scontro tra il gruppetto riconducibile ai D’Amico e i De Luca Bossa, che hanno invece il quartier generale nel lotto 0, sempre a Ponticelli. Perciò il 27 luglio scorso ci fu la risposta al ferimento di Vincenzo Barbato, ritenuto vicino ai De Luca Bossa, avvenuto 48 ore prima. Ma, è questa la novità investigativa, alla base non ci sarebbero contrasti per droga.
La febbre improvvisa alta nel quartiere dipenderebbe da vecchi conti da regolare tra personaggi che militano in opposti schieramenti. Anche se gli investigatori precisano che i clan non hanno più gli eserciti di una volta, decimati da arresti e condanne. Dunque, chiarito lo scenario, il racconto di ciò che sta succedendo deve partire dai 2 episodi di luglio. Erano le 22 e 45 quando scattò l’allarme in via al Chiaro di luna, dove un residente aveva sentito il rumore di un colpo d’arma da fuoco e telefonò al 113. Sul posto subito accorsero i poliziotti dell’ufficio prevenzione generale della questura e del commissariato Ponticelli, i cui uomini della squadra giudiziaria hanno preso in mano le redini delle indagini.
Agli esperti investigatori non è sfuggito che il “linguaggio” utilizzato è stato lo stesso in entrambe le occasioni. Per cui la pista più seguita conduce a una risposta dei De Luca Bossa al ferimento di Vincenzo Barbato, colpito a un piede e trasportato al pronto soccorso dell’ospedale Villa Betania. Il giovane ferito abita a Volla, ma frequenta Ponticelli ed ecco perché la sua presenza in via al Chiaro di luna non ha meravigliato più di tanto i poliziotti del locale commissariato. I quali, in assenza di telecamere che abbiano ripreso la scena, stanno cercando di acquisire indizi che corroborino le loro tesi e portino a risalire agli autori delle sparatorie, che apparterebbero ai gruppi opposti e attualmente in guerra.
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