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05 Settembre 2020 - 18:47
NAPOLI. Archiviata la breve tregua di Ferragosto, le pistole della camorra tornano a infiammare le notti del centro storico di Napoli. L’ultimo, inquietante raid è avve-nuto ieri in vico Mattonelle, a due passi da via Carbonara, strada da tempo al centro di roventi fibrillazioni tra i clan della zona, in par-ticolare tra i Mazzarella e i ribelli della “paranza dei bambini”. A finire nel mirino del commando è stata la palazzina che sorge al civico 48: la vetrata del portone di ingresso è stata infatti letteralmente disintegrata con tre colpi di pistola. Altri sarebbero stati invece esplosi in aria, senza centrare un obiettivo preciso.
L’allarme è scattato all’1,30 della notte a cavallo tra giovedì e venerdì: è intorno a quell’ora che i numeri di pronto intervento della polizia di Stato hanno ricevuto le prime richieste di aiuto. Alcuni residenti hanno infatti riferito di aver sentito esplodere colpi di arma da fuoco in strada e di essere a dir poco terrorizzati. Raccolta la segnalazione, sul posto si sono dunque precipitati gli uomini dell’Upg e del commissariato Vicaria-Mercato.
Eseguiti i primi accertamenti tecnici di routine, sulla scena del crimine sono stati dunque indivi-duati tre bossoli calibro 9x21. Gli investigatori non escludono però che i colpi esplosi possano essere stati in realtà molti di più. A parte la vetrata del portone di ingresso dell’edificio al civico 48, non sono stati per fortuna registrati altri danni a cose e neppure feriti: vi-sta la tarda ora, infatti, in strada non c’era praticamente anima viva. Di testimoni, neanche a dirlo, neppure l’ombra.
Gli investigatori hanno intanto pe-rò già ascoltato alcuni pregiudicati che vivono nell’edificio in questione: i sospetti, almeno in questa fase iniziale delle indagini, si sono concentrati sul 63enne Francesco Cuorvo, attualmente ristret-to agli arresti domiciliari, il quale ha però spiegato di non aver rice-vuto alcuna minaccia e di non avere la minima idea del perché qualcuno abbia sparato contro l’edificio in cui vive.
Questa non è però l’unica pista che la polizia sta battendo. Nello stesso stabile vivono infatti anche altri due uomini piuttosto noti agli archivi delle forze dell’ordine e gli “007” della Polstato non escludono che il commando potesse avercela proprio con loro.
In attesa che le indagini facciano il proprio corso, di certo c’è che quello che si va profilando è un autunno a dir poco rovente per la zona del centro storico. Nelle scorse settimane, poco prima che ini-ziasse la “tradizionale” tregua di Ferragosto, sono state del resto registrate anche altre preoccupanti stese: una nella zona di Materdei, altre nella sempre problematica Forcella e alla Maddalena. A rendere ancora più complicato il quadro ci hanno poi pensato alcune recentissime scarcerazioni: su tutte quelle del rampollo Salvatore Giuliano “’o russo” e di Vincenzo Colucci, quest’ultima rivelata proprio dal nostro giornale appena pochi giorni fa. Tornando invece ai fatti della scorsa notte, via Carbonara e i vicoli adiacenti non sono purtroppo nuovi a episodi del genere.
La strada in questione, non a caso, negli ultimi anni è stata teatro del feroce scontro che ha visto contrapporsi i Giuliano-Sibillo ai Mazzarella-Buonerba. Una faida senza esclusione di colpi e che ha visto cadere, tra gli altri, anche l’innocente Luigi Galletta. Ogget-to del contendere, all’epoca come oggi, le sempre prolifiche basi di spaccio del centro storico. Ad ogni modo la polizia ha già acquisito le immagini registrate da alcune telecamere della zona nella speranza di ottenere elementi utili all’individuazione del commando.
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