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30 Aprile 2016 - 22:13
Alfano a Napoli nel giorno del prodigio di maggio, ritirerà il decreto che faceva entrare la Curia nella gestione del Tesoro. Ne sarà fatto un altro che sarà sottoposto al Consiglio di Stato
NAPOLI. San Gennaro non ha abbandonato il suo popolo. Il prodigio di maggio si è ripetuto nella basilica di Santa Chiara. Quasi a coronare una giornata intensa, che ha visto al centro la querella sulla deputazione di San Gennaro. Ieri, infatti, in Curia è arrivato il ministro dell’Interno Angelino Alfano, che aveva firmato un decreto che faceva entrare anche la Curia nella gestione del tesoro di San Gennaro, per secoli affidato alla Deputazione, organismo presieduto dal sindaco di Napoli.
Il prodigio si è verificato alle 18,53 in una chiesa gremita, alla presenza delle maggiori autorità cittadine e del ministro Alfano, il sindaco ha declinato, ma ha inviato il suo vice Raffaele Del Giudice. Nella chiesa le ampolle con il sangue del Santo sono arrivate dopo la caratteristica processione dell’“infrascata” (il nome deriva dal fatto che per ripararsi dal sole, i partecipanti mettevano sul capo delle foglie). Nel percorso tra il duomo e la basilica di Santa Chiara hanno sfilato i preziosissimi busti dei santi. Momento di paura quando, intorno alle 18, il pesante busto di Santa Maria Francesca, portato a spalla si è inclinato di botto su un fianco. La preziosa scultura è finita contro un negozio. I portatori e un passante coinvolto se la sono cavata solo con piccole ferite e qualche problema muscolare. Francesca delle Cinque Piaghe, prima donna napoletana ad essere santificata: è compatrona, insieme a San Gennaro della città di Napoli.
Pace fatta tra la Deputazione di San Gennaro e la Curia di Napoli. Nel giorno del miracolo. L’intesa è stata raggiunta ieri pomeriggio nel Duomo. Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, all'uscita ha garantito che aggiornerà il decreto emanato nelle scorse settimane e che aveva sollevato non poche polemiche. «Abbiamo raggiunto un accordo del quale sono molto soddisfatto - ha detto - Abbiamo deciso di versare il contenuto di questo accordo in un atto che sottoscriverò e che sottoporrò al parere del Consiglio di Stato. Dopo il parere del Consiglio diventerà operativo», ha spiegato. In buona sostanza alla Chiesa di Napoli resterà la competenza sul culto del Santo mentre la Deputazione, provvederà agli altri aspetti gestionali. A sollevare la polemica, nelle scorse settimane, era stato un decreto del Viminale che prevedeva una diversa composizione gestionale dell'antica Deputazione, un organismo laico che governa la Cappella dove sono custodite le reliquie di San Gennaro. «Sono molto contento, il mio decreto ha innescato qualcosa che ha portato alla pace. Hanno vinto la ragionevolezza, il diritto e l'umiltà - ha affermato ancora Alfano - Abbiamo raggiunto un accordo del quale sono molto soddisfatto. Per la composizione della vicenda, ciascuno ha fatto un passo indietro, o se volete, un passo avanti, rispetto alle posizioni iniziali. La bussola è stata il bene superiore, che è la devozione al Santo».
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