Cerca

Patenti nautiche facili, coinvolti tre calciatori del Napoli

Patenti nautiche facili, coinvolti tre calciatori del Napoli

NAPOLI. Si indaga su 600 patenti sospette, ottenute senza fare l’esame, grazie ad accordi tra funzionari della Motorizzazione civile, mediatori di vario genere e gestori delle scuole guida. Sono ben 31 i nomi iscritti nel registro degli indagati. Anche nomi eccellenti tra coloro che hanno “beneficiato” delle 600 pratiche sospette, che hanno preso una patente nautica per poter guidare la barca, ma senza aver studiato. Tra questi nomi eccellenti quelli di tre calciatori del Napoli: Koulibaly, Ghoulam e Callejon.

Dopo l’inchiesta i documenti potrebbero essere annullati e addio scorrazzate nel Golfo. Per ora per loro non c’è alcuna accusa formale, come per tutti coloro che hanno beneficiato dei favori delle scuole guida e dei funzionari compiacenti. Per gli indagati le accuse sono corruzione e falso. L’inchiesta è stata portata avanti dalla pm Cristina Curatoli e del procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli con il supporto dei carabinieri del nucleo investigativo di Caserta.

Nei guai anche Giovanni Di Meo, ex direttore della Motorizzazione, finito nell’indagine perché, secondo quanto affermato dagli investigatori, «garantiva una seduta di esame pilotata», designando come esaminatore Antonio Marotta. Secondo gli 007 gli esami si concretizzavano in delle vere e proprie messe in scena. Sarebbe successo così per Koulibaly e Ghoulam che si sarebbero recati regolarmente sul luogo della prova senza, però, mai sostenerla.

L’ex umero “7” del Napoli Callejon, a differenza dei suo compagni di squadra, invece, non si sarebbe mai presentato. L’avviso di chiusura delle indagini arriva, in realtà, dopo anni di indagine. I fatti presi in analisi, infatti, risalgono al periodo che va dal 2014 al 2017. Ma la questione non riguarda solo i vip. Sono centinaia di beneficiari dei favori. Chiaramente per ottenere la patente senza sosteere l’esame aveva un costo. I carabinieri avrebbero scoperto un vero e proprio tariffario, con costi che oscillavano tra i 1.000 e i 1.500 euro.

L’aspetto più inquietante è che la maggior parte di coloro che si rivolgevano agli intermediari per ottenere i documenti erano cittadini stranieri. La patente di guida, infatti, può essere utilizzata a tutti gli effetti come un documento di riconoscimento. Questo permetteva a molti di questi di ottenere un “lasciapassare” scavalcando molte certificazioni. È avidente che in questo caso la questione sconfina anche in un altro campo che è quello della sicurezza.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Logo Federazione Italiana Liberi Editori