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Ordigno davanti a un portone, s'indaga nel mondo dello spaccio

Ordigno davanti a un portone, s'indaga nel mondo dello spaccio

NAPOLI. Un boato nella notte e l’ombra di una nuova guerra di camorra tra San Giorgio a Cremano e San Giovanni a Teduccio. Nel mirino sarebbe finito, secondo l’ipotesi al momento più accreditata tra gli investigatori, un 31enne con precedenti per droga che abita nel palazzo al cui ingresso è stato piazzato l’ordigno rudimentale esploso. Una tesi che, se confermata, farebbe pensare al tentativo dei clan locali di riprendere il controllo della cittadina vesuviana dopo alcuni anni di dominio dei Mazzarella, indeboliti dall’inchiesta che ha colpito il ras Umberto Luongo, plenipotenziario della cosca. Ma va sottolineato che nello stabile di via Pessina 4 abitano 17 famiglie e non si può escludere che gli autori dell’intimidazione ce l’avessero con altre persone.

Era trascorsa mezz’ora dall’una (nella notte tra giovedì e venerdì) quando è scattato l’allarme a San Giorgio a Cremano per una bomba carta esplosa davanti al cancello in ferro dello stabile in via Pessina, dove abita Salvatore Ritaccio detto “Bombolone”, originario di Portici. L’uomo è conosciuto per reati di droga ed è in questo ambito che si stanno appuntando le indagini dei carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Torre del Greco con i colleghi della Stazione di San Giorgio a Cremano, i quali si stanno avvalendo dei rilievi compiuti dal nucleo investigativo dell’Arma di Torre Annunziata.

In queste ore i militari stanno cercando innanzitutto di capire se nel mirino ci fosse Salvatore Ritaccio, unico abitante del palazzo già conosciuto dalle forze dell’ordine, o qualcun altro. Nel caso di un’intimidazione a “Bombolone”, che avrebbe dichiarato di non avere ricevuto minacce di alcun tipo, le indagini punterebbero con ancora maggiore decisione verso gli ambienti del traffico di droga (fermo restando che al momento il 31enne non ha pendenze né è indagato per qualche reato ed è eventualmente parte lesa se risulterà lui con certezza l’obiettivo del raid di ieri notte) sulla base del passato dell’uomo.

Contemporaneamente gli stessi investigatori stanno appurando se quest’ultimo ha avuto o ha contatti con i Ritaccio di Portici, ritenuti vicini ai Mazzarella sempre per l’attività illecita che nel Napoletano ha ormai soppiantato le estorsioni. Il boato ha svegliato di soprassalto non soltanto le 17 famiglie di via Pessina 4, ma la maggior parte se non tutti i residenti della zona. Pochi minuti e sul posto sono giunti i vigili del fuoco e i carabinieri, constatando che il cancello era stato completamente distrutto dall’ordigno ma non c’erano feriti né altri danni al complesso abitativo.

Sono subito partite le indagini, che però non potranno avvalersi di immagini di telecamere. Nessun impianto di videosorveglianza è infatti funzionante nella notte per cui ancora non è chiaro come siano arrivati a via Pessina i malviventi. L’ipotesi prevalente è che fossero in 2 su uno scooter, dileguatosi rapidamente nell’oscurità.

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