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Dal Modernissimo parte la corsa per il Comune di Napoli

Dal Modernissimo parte la corsa per il Comune di Napoli

NAPOLI. Tavoli tematici condivisi per costruire l’azione programmatica della prossima giunta comunale. Gli aderenti alla RiCostituente/per Napoli nella prima assemblea pubblica al Cinema Modernissimo dove però ci sono solo i relatori e i giornalisti mentre tutti gli altri invitati, rappresentanti del mondo politico, della cultura, delle professioni, del Terzo Settore (elencarli tutti sarebbe impossibile) intervengono via Zoom apre un percorso che intende interloquire, qualora i presupposti lo determineranno, a quei partiti e a quelle associazioni che si riconoscono nel campo della sinistra progressista.

L’obiettivo sembra essere quello di guadagnare centralità nella scelta del successore di Luigi de Magistris pur escludendo, almeno al momento, la trasformazione della piattaforma in una lista elettorale alle comunali del 2021. Cultura, diminuzione delle diseguaglianze sociali ed economiche, vivibilità cittadina, mobilità: sono alcuni dei principi su cui si fondano i ragionamenti della Ri-Costituente/per Napoli alla quale hanno aderito oltre 170 personalità cittadine.

Ma il percorso è tutt’altro che in discesa, siamo alla fase dell’infarinatura perché le perplessità verso un reale approccio condiviso ad esempio con forze politiche quali il Pd o Italia Viva - con gli interventi del segretario metropolitano democrat Marco Sarracino e il parlamentare Gennaro Migliore - restano. Simili remore anche con verso chi è vicino al sindaco de Magistris, nonostante a parlare siano anche il segretario di demA e assessore all’Urbanistica Carmine Piscopo («abbiamo creato un percorso partecipato con la cittadinanza come a Bagnoli e Scampia, le nostre delibere sono state tradotte all’estero» afferma), il presidente del consiglio comunale del gruppo Napoli Comune a Sinistra Sandro Fucito, dell’ex assessore alla Cultura Nino Daniele.

Invece è collegata ma non interviene l’assessore Alessandra Clemente. Paola Lattaro, insegnante, compagna di Claudio de Magistris (in sala), fratello dell’ex pm è chiara sul punto: «Il nostro non vuole essere un messaggio al Pd o all’attuale amministrazione, che pure ha avuto il merito di alcune iniziative come la delibera sui beni comuni o la partecipazione dal basso. Vogliamo che sia tutelata tutta la città, non la solita borghesia privilegiata».

Dal canto suo il deputato di Italia Viva Gennaro Migliore, di cui si parla come candidato alla carica si sindaco, guarda già oltre de Magistris quando parla di «uscire dalla demagogia dell’autosufficienza nel ragionamento sulla Grande Napoli». Sarracino, che appunto con il Pd deve superare i dubbi sul mondo dem della RiCostituente, strizza l’occhio parlando di «accesso ai servizi al di là del ceto sociale, siamo disponibili a costruire il campo largo».

Più pragmatico l’intervento del deputato Paolo Siani. «La diagnosi è chiara, ma è l’ora delle soluzioni che non potranno prescindere dal grosso debito del Comune». Lo scrittore Maurizio de Giovanni, nei sui 4 minuti, racchiude i dubbi di alcuni osservatori. «Ci riuniamo per dirci cose che già sappiamo? Quali sono le priorità?». «Manca una connessione vera con un pezzo di città schiacciato dall’attuale modello socio-economico» denuncia Giovanni Pagano coordinatore del sociale Usb. «Ora vediamo se i partiti e i movimenti fanno sul serio quando andremo a discutere ai tavoli tematici rispetto agli argomenti discussi oggi (ieri ndr.)» incalza Andrea Mornioli della Dedalus e uno dei rappresentanti della Ri-Costituente.

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