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Fuga finita per il boss Esposito: era con la moglie a Casoria

Fuga finita per il boss Esposito: era con la moglie a Casoria

NAPOLI. Fuga finita per il boss Massimiliano Esposito “’o scognato”, capo dell’omonimo clan di Bagnoli. Il ras di via Di Niso è stato individuato e arrestato ieri sera, poco dopo le 22,30, nel comune di Casoria. L’ormai ex primula rossa si trovava in compagnia della moglie Maria Nappi: la coppia stava passeggiando tranquillamente in strada quando è stata riconosciuta è fermata da una pattuglia della Squadra mobile di Napoli.

Esposito, ricercato dall’inizio dell’estate dopo aver violato l’obbligo di firma al quale si trovava sottoposto dopo la recente scarcerazione, è stato trasferito nel carcere di Secondigliano, dove rimarrà in custodia fino all’interrogatorio di garanzia. La data per il faccia a faccia con il gip dovrebbe essere fissata entro oggi. Massimiliano Esposito ormai da tempo immemore è ritenuto da investigatori e inquirenti come l’indiscussa figura al vertice della camorra di Bagnoli e Cavalleggeri.

Condannato in passato per camorra ed estorsione, il ras ha scontato oltre vent’anni di reclusione consecutivi. Nella primavera scorsa il boss flegreo era tornato in libertà ma, sorpreso in diverse occasioni in compagnia di alcuni pregiudicati di spessore della zona, aveva rimediato nel giro di pochi mesi una nuova tegola: libertà vigilata con obbligo di presentazione settimanale alla polizia giudiziaria. Esposito non è però riuscito a lungo a rigare dritto: in piena estate “’o scognato” ha infatti deciso di far perdere all’improvviso le proprie tracce.

La sua latitanza non ha però fatto molta strada, giungendo al capolinea ieri a sera tra le vie del centro storico di Casoria. Massimiliano Esposito, difeso dall’esperto penalista Rocco Maria Spina, sarà sottoposto da qui ai prossimi giorni all’interrogatorio di garanzia innanzi al gip di Napoli, il quale deciderà a quel punto il da farsi. Il ras potrebbe a quel punto tornare nel proprio domicilio a Bagnoli, ma fino a quel momento rimarrà detenuto nella casa di reclusione di Secondigliano.

Erede di fatto del potere criminale detenuto in passato dai vecchi boss del clan D’Ausilio, Esposito appena ieri aveva inviato un mail al “Roma” sostenendo di non essere in guerra con nessuna delle famiglie malavitose della periferia occidentale. Pochi giorni fa, vale la pena ricordarlo, erano stati arrestati in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere altri due suoi uomini di massima fiducia: il braccio destro Yuseff Aboumouslim e il socio Lucio Musella, entrambi accusati di estorsione aggravata dal metodo e dalla finalità mafiosa (dei quali parliamo a pagina 15). Con il blitz messo a segno ieri a Casoria il clan Esposito potrebbe però adesso subire una drastica battuta d’arresto. La fuga del boss è giunta al capolinea.

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