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“Pizzo” al ristorante, ecco chi è il ricercato

“Pizzo” al ristorante, ecco chi è il ricercato

NAPOLI. C’è un terzo uomo nell’inchiesta sul “pizzo”, chiesto e non ottenuto, a un ristoratore del Vasto-Arenaccia. Dopo l’arresto di Francesco Laezza e Salvatore Sacco (notizia pubblicata il primo giorno in esclusiva dal nostro giornale), manca all’appello con la giustizia Massimo Cerrato detto “’o nano”, 37enne anch’egli ritenuto da inquirenti e investigatori vicino ai Contini, irreperibile dal 1° ottobre scorso. Sarebbe colui che il 12 giugno scorso accompagnò il capo del terzetto, Laezza, alla pizzeria nel corso della prima di diverse sgradite “visite” alla vittima. In quell’occasione furono due le frasi utilizzate per intimorirla: “sai come si usa qua” e “devi fare il regalo 3 volte all’anno”.

Il caso è stato risolto dalla polizia, in particolare grazie alla conoscenza del territorio da parte degli investigatori del commissariato Vasto-Arenaccia, pronti a raccogliere le voci su pressioni camorristiche nei confronti del ristoratore. I poliziotti della squadra giudiziaria si recarono al locale e convinsero l’uomo, inizialmente titubante come si può umanamente capire, a raccontare cos’era successo. In quell’occasione sono state estrapolate dal sistema di videosorveglianza le immagini dell’arrivo al locale di Francesco Laezza e Massimo Cerrato. Il ristoratore il 12 giugno scorso rispose picche a Laezza, entrato da solo nel locale. Non poteva, disse, pagare perché c’era stato il lockdown e l’attività ancora non era ripresa in pieno.

Allora il capo della gang di estorsori (tutti da considerare innocenti fio a eventuale condanna definitiva) diede un appuntamento alla vittima: «ci vediamo a settembre, io vengo a nome di Gaetano core ’e fierr”. Secondo gli investigatori è il soprannome di Gaetano Girgenti, che comunque non è indagato nell’inchiesta. In attesa di settembre però, il gruppetto (secondo l’accusa riconducibile ai Contini) non è restato con le mani in mano. Il 20 giugno il ristoratore, mentre tornava a casa dopo aver chiuso il locale intorno all’una (di notte) fu avvicinato e speronato da un altro scooter guidato da Francesco Laezza, il quale con tono intimidatorio esclamò: «adesso ce l’hai soldi», riferendosi all’incasso della giornata.

Tra i due nacque pure una piccola colluttazione, poi il gestore della pizzeria riuscì ad allontanarsi. Sempre secondo la ricostruzione della Dda, basata sulle indagini della Squadra mobile della questura e del commissariato VastoArenaccia, il 22 luglio si presentò al locale Salvatore Sacco rivolgendosi alla donna in quel momento presente, cugina del titolare: «Ha detto Francesco (Laezza, ndr) fai venire ’o masto». Altre minacce sono state infine esplicitate nel mese di agosto e infine, il 1° ottobre scorso è scattato il fermo emesso dalla procura a carico dei 3 indagati, convalidato poi dal giudice delle indagini preliminari che ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

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