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23 Ottobre 2020 - 18:55
«Il Governo assuma il coordinamento di una situazione che in regione Campania, ormai è sotto gli occhi di tutti, è fuori controllo». Lo dichiara il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, in un video messaggio a commento dell'annuncio, da parte del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, di un lockdown regionale.
«È venuto il momento - spiega de Magistris - che il Governo affronti il tema Regione Campania che è fuori controllo. Noi oggi siamo costretti, prima regione d'Italia, dopo aver chiuso per primi la scuola, a chiudere prima di tutti con un lockdown, non per lungimiranza del presidente della Regione, ma per la confessione della totale inadeguatezza delle azioni messe in campo da marzo e aprile ad oggi per rafforzare la tutela della salute delle donne e degli uomini della Campania».
«Oggi abbiamo definitivamente il quadro delle responsabilità che purtroppo mettono a rischio la salute di ognuno di noi con il rischio di un tracollo economico e sociale. La Campania per prima, attraverso il suo presidente, alza bandiera bianca. È veramente una giornata di rabbia e di grande amarezza». «Ma il nostro popolo dev'essere unito - aggiunge de Magistris - perché noi ce la faremo, nonostante queste condotte irresponsabili di totale inadeguatezza. Dobbiamo dare un messaggio di forza, di unità, anche di serenità nei confronti di tante persone fragili che rischiano di avere difficoltà di tenuta anche sul profilo psicologico».
Spiega di aver saputo del «lockdown» in Campania durante la riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, il sindaco di Napoli. Il Comitato, racconta de Magistris, era stato convocato «per discutere, come d'intesa tra Governo e sindaci d'Italia, sulle misure da adottare per eventuali restrizioni su vie, piazze e aree della città, un argomento tra l'altro già affievolitosi a seguito del cosiddetto coprifuoco adottato dalla Regione Campania. Ma quel che trovo davvero sconcertante - aggiunge de Magistris - e che ha prodotto la sospensione della trattazione sul punto, è che mentre discutevamo su questo, senza alcuna comunicazione di natura ufficiale o di correttezza istituzionale, pur alla presenza di esponenti della Regione oggi al tavolo, il presidente De Luca attraverso i suoi canali social comunicava di aver deciso il lockdown regionale. Capite, come giustamente è stato sottolineato anche dal prefetto, che apprendere dalla stampa ciò che si deve attuare senza saperlo in anticipo significa non mettere in condizioni tutti di prepararsi e alle forze di polizia di controllare il territorio».
«Dai dati diffusi oggi in sede di Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica emerge in maniera chiara che la diffusione del virus era evidente durante la fase calda delle elezioni, quando il presidente diceva che era tutto sotto controllo e che anzi la situazione si sarebbe risolta in pochi giorni. Questo ha prodotto un'escalation per quanto riguarda la diffusione del contagio». «La situazione - ha aggiunto de Magistris - è fuori controllo per quanto riguarda il tracciamento del contagio, per l'individuazione dei positivi, per il numero di posti letto, per le assistenze domiciliari che non ci sono, insomma per la totale incapacità sulla gestione della sanità pubblica regionale già allo stremo prima del Covid. Oggi emerge in modo chiaro che dobbiamo consegnare, per responsabilità politiche e istituzionali evidenti, la regione Campania a un tracollo sociale ed economico e del lavoro. Ormai le responsabilità sono evidenti e ciò che fa male è che queste persone si sono prese anche il merito di un senso di responsabilità dei cittadini campani e napoletani. Se il contagio a marzo è stato arginato, è stato perché i cittadini sono stati responsabili ad attuare il lockdown, perché vedevano i numeri della Lombardia e sapevano in che stato si trovava il numero dei posti letto e del personale sanitario della campania. È molto grave che in questi mesi non si siano fatte le cose che noi abbiamo sempre detto pubblicamente, nelle sedi istituzionali e in tutti i luoghi», ha concluso de Magistris.
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