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28 Ottobre 2020 - 08:10
NAPOLI. Scacco ai ras della droga di Napoli Ovest. Dopo essere sparito, ma solo in apparenza, per qualche tempo dai radar degli inquirenti della Direzione distrettuale antimafia, il ras Francesco Iadonisi finisce di nuovo nell’occhio del ciclone. All’alba di ieri la Squadra mobile di Napoli ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere che vede tra gli indagati di punta proprio il 56enne boss della Nuova Mafia Flegrea. Oltre a lui sono finiti in manette anche il figlio Cosmo e il genero Flavio Di Lorenzo, entrambi 37enni ed entrambi, almeno fino all’arrivo degli uomini di via Medina, a piede libero. Di assoluta consistenza le accuse di cui i tre devono a vario titolo rispondere: associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga e undici episodi di spaccio, reati aggravati dall’obiettivo dell’agevolazione camorristica.
BLITZ A NAPOLI OVEST. Il provvedimento cautelare è stato eseguito dai poliziotti della sezione Omicidi - segno che l’indagine abbraccia anche altre e più gravi ipotesi di reato non ancora contestate - e al suo interno è stata ricostruita l’intera filiera dello spaccio che il ras del rione Lauro di Fuorigrotta e suoi fedelissimi hanno portato avanti dal 2016 ad oggi. Nell’indagine sono complessivamente coinvolte sette persone, ma solo per tre di loro è scattata la custodia in carcere: vale a dire il ras Francesco Iadonisi, il figlio Cosmo e il parente acquisito Flavio Di Lorenzo. I dettagli dell’operazione non sono ancora stati resi noti, ma stando a quanto appreso dal “Roma” l’inchiesta avrebbe preso piede grazie a una fitta attività di intercettazione ambientale che i detective della Mobile hanno eseguito all’interno di un appartamento nella disponibilità degli Iadonisi. La casa in questione non sarebbe però quella nella quale la famiglia risiede al rione Lauro. Da quei colloqui sarebbero emersi in particolare numerosi episodi di vendita di droga, sia all’ingrosso che al dettaglio, da parte degli Iadonisi nei confronti di alcuni noti pregiudicati della periferia occidentale di Napoli. Ricostruito il quadro indiziario, la Procura ha quindi chiesto e ottenuto l’emissione del provvedimento cautelare, firmato dal gip Luana Romano.
PALLA ALLA DIFESA. Toccherà adesso alla difesa dei tre arrestati, rappresentata dall’esperto avvocato penalista Paolo Gallina, provare a scardinare l’impianto accusatorio. Gli Iadonisi e Di Lorenzo si trovano al momento rinchiusi in carcere in attesa degli interrogatori di garanzia: l’appuntamento per il faccia a faccia con il gip è stato fissato per venerdì. È in questa sede che i tre indagati, ammesso che non decidano di avvalersi della facoltà di non rispondere, proveranno a spiegare la propria posizione e a respingere gli addebiti. Francesco Iadonisi, ormai dall’inizio degli anni Duemila, è considerato da inquirenti e investigatori come uno degli uomini di punta della camorra di Napoli Ovest. Il 56enne si è fatto largo nel “sistema” di Fuorigrotta soprattutto dopo l’omicidio di Antonio Fiorillo. Delitto per il quale, insieme al ras Gennaro Cesi, a luglio è stato condannato all’ergastolo. Il processo è però adesso pendente in Cassazione.
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