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28 Ottobre 2020 - 12:14
I lavoratori dello stabilimento Whirlpool di Napoli sono usciti in corteo della fabbrica e hanno bloccato il raccordo autostradale della A3 di via Argine. Gli operai dello stabilimento, per il quale la multinazionale ha deciso la chiusura il 31 ottobre, chiedono la convocazione di un tavolo da parte del presidente del Consiglio Giuseppe Conte per un confronto sulla chiusura del sito.
«Siamo in attesa dell'esito dell'incontro in corso in Prefettura per capire se il Prefetto è in condizione di darci una risposta sulla data dell'incontro che abbiamo chiesto al presidente del consiglio. Non c'è nessun motivo per chiudere Napoli. Per noi la vertenza si concluderà quando verrà ripresa la produzione di lavatrici a Napoli». Lo ha detto il segretario generale della Fiom di Napoli, Rosario Rappa, che partecipa alla protesta dei lavoratori Whirlpool.
«Il 31 ottobre faremo l'assemblea aperta a tutte le forze politiche e istituzionali che in questi mesi sono state al fianco dei lavoratori, il 5 novembre ci sarà lo sciopero generale di Cgil Cisl Uil di tutti i settori produttivi», prosegue ricordando la mobilitazione proclamata dalle tute blu di Cgil cisl e Uil. «Da qui al 5 e dopo il 5 - ha aggiunto Rappa - continueremo con azioni eclatanti fin quando il governo non farà le cose che ha dichiarato: cioè costringere la multinazionale a fare un passo indietro visto che non c'è nessun motivo per chiudere lo stabilimento di Napoli».
E ribadisce le accuse: «C'è una crescita esponenziale dei volumi produttivi in tutto il settore degli elettrodomestici, Whirlpool sta facendo utili mai fatti negli anni precedenti, c'è un carico di lavoro straordinario, tant'è che oltre agli altri cinquemila lavoratori ci sono circa 7/800 lavoratori interinali impegnati», conclude.
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