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Aulisio ferito per vendicare il tentato omicidio di Cardone

Aulisio ferito per vendicare il tentato omicidio di Cardone

NAPOLI. Una vendetta per il tentato omicidio dell’8 ottobre scorso di Rodolfo Cardone, estraneo a contesti camorristici ma amico di “XX” De Martino, il giovane rampollo della famiglia di malavita di Ponticelli legata ai De Micco. È questa la pista più seguita per l’agguato dell’altro ieri sera a Luigi Aulisio, 50enne cognato dei ras Casella: un “botta e risposta”, del quale avrebbero fatto le spese i primi bersagli capitati a tiro. Ecco perché la situazione nel quartiere è incandescente ed è allarme rosso tra le forze dell’ordine. In entrambi i casi infatti, i pistoleri hanno sparato per uccidere e solo per caso, fortunatamente, Luigi Aulisio giovedì sera era in via Santacroce, nei pressi di una farmacia.

Camminava da solo quando sono comparsi 3 uomini su uno scooter, uno dei quali ha estratto una pistola calibro 7,65 e ha fatto fuoco. Il 50enne ha cercato di scappare, ma è stato colpito alle spalle e si è accasciato mentre i sicari si allontanavano a tutto gas. Un automobilista di passaggio si è fermato e lo ha soccorso trasportandolo all’ospedale Villa Betania, dove ora è in prognosi riservata. Il racconto è al vaglio dei poliziotti della squadra giudiziaria del commissariato Ponticelli, che conducono le indagini e hanno già trovato i primi riscontri. In via Santacroce, dove c’erano macchie di sangue, la Scientifica ha sequestrato 2 bossoli di proiettili. Ma dei malviventi nessuna traccia nonostante posti di blocco e controlli siano scattati immediatamente. Erano le 19 circa quando è scattato l’allarme e per la caratura del personaggio è apparso evidente che l’agguato fosse di stampo camorristico.

Luigi Ausilio, che ha cominciato la carriera criminale con i Sarno procurando per loro in Veneto macchine blindate e giubbotti antiproiettile, si è legato poi ai Casella diventandone anche stretto parente. Recentemente Luigi Aulisio è salito alla ribalta della cronaca nera, precisamente nel 2019, quando un’inchiesta sul clan Casella portò all’emissione di 19 ordinanze di custodia cautelare. A ottobre però si verificò un clamoroso colpo di scena con la scarcerazione di 13 indagati, tra i quali i fratelli ras con base in via Franciosa: Giuseppe, Eduardo e Vincenzo.

Una scarcerazione inaspettata e clamorosa per le modalità con cui era avvenuta: l’inutilizzabilità delle intercettazioni ambientali in quanto non autorizzate. Altrettanto inaspettata fu la festa per il ritorno a casa, nel quartier generale di via Franciosa, degli ormai ex detenuti: oltre i 3 fratelli Casella, Annamaria Milzi, Luigi Aulisio, Giuseppe Milzi, Enrico Borrelli, Alfonso De Luca, Ida Austero, Antonio Austero, Salvatore De Stefano, Giuseppe Righetto e Pasquale e Pasquale Errico. Cosicché le forze dell’ordine arrivarono a cose fatte, anche perché il tutto si svolse rapidamente, ma polizia e carabinieri contano di risalire agli organizzatori della manifestazione nonostante il tempo trascorso.

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