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31 Ottobre 2020 - 18:39
NAPOLI. Una vendetta per il tentato omicidio dell’8 ottobre scorso di Rodolfo Cardone, estraneo a contesti camorristici ma amico di “XX” De Martino, il giovane rampollo della famiglia di malavita di Ponticelli legata ai De Micco. È questa la pista più seguita per l’agguato dell’altro ieri sera a Luigi Aulisio, 50enne cognato dei ras Casella: un “botta e risposta”, del quale avrebbero fatto le spese i primi bersagli capitati a tiro. Ecco perché la situazione nel quartiere è incandescente ed è allarme rosso tra le forze dell’ordine. In entrambi i casi infatti, i pistoleri hanno sparato per uccidere e solo per caso, fortunatamente, Luigi Aulisio giovedì sera era in via Santacroce, nei pressi di una farmacia.
Camminava da solo quando sono comparsi 3 uomini su uno scooter, uno dei quali ha estratto una pistola calibro 7,65 e ha fatto fuoco. Il 50enne ha cercato di scappare, ma è stato colpito alle spalle e si è accasciato mentre i sicari si allontanavano a tutto gas. Un automobilista di passaggio si è fermato e lo ha soccorso trasportandolo all’ospedale Villa Betania, dove ora è in prognosi riservata. Il racconto è al vaglio dei poliziotti della squadra giudiziaria del commissariato Ponticelli, che conducono le indagini e hanno già trovato i primi riscontri. In via Santacroce, dove c’erano macchie di sangue, la Scientifica ha sequestrato 2 bossoli di proiettili. Ma dei malviventi nessuna traccia nonostante posti di blocco e controlli siano scattati immediatamente. Erano le 19 circa quando è scattato l’allarme e per la caratura del personaggio è apparso evidente che l’agguato fosse di stampo camorristico.
Luigi Ausilio, che ha cominciato la carriera criminale con i Sarno procurando per loro in Veneto macchine blindate e giubbotti antiproiettile, si è legato poi ai Casella diventandone anche stretto parente. Recentemente Luigi Aulisio è salito alla ribalta della cronaca nera, precisamente nel 2019, quando un’inchiesta sul clan Casella portò all’emissione di 19 ordinanze di custodia cautelare. A ottobre però si verificò un clamoroso colpo di scena con la scarcerazione di 13 indagati, tra i quali i fratelli ras con base in via Franciosa: Giuseppe, Eduardo e Vincenzo.
Una scarcerazione inaspettata e clamorosa per le modalità con cui era avvenuta: l’inutilizzabilità delle intercettazioni ambientali in quanto non autorizzate. Altrettanto inaspettata fu la festa per il ritorno a casa, nel quartier generale di via Franciosa, degli ormai ex detenuti: oltre i 3 fratelli Casella, Annamaria Milzi, Luigi Aulisio, Giuseppe Milzi, Enrico Borrelli, Alfonso De Luca, Ida Austero, Antonio Austero, Salvatore De Stefano, Giuseppe Righetto e Pasquale e Pasquale Errico. Cosicché le forze dell’ordine arrivarono a cose fatte, anche perché il tutto si svolse rapidamente, ma polizia e carabinieri contano di risalire agli organizzatori della manifestazione nonostante il tempo trascorso.
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