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10 Novembre 2020 - 16:21
NAPOLI. Il rischio commissariamento per il Comune di Napoli è più che mai una possibilità concreta. Ieri, nel primo giorno di Consiglio comunale per il bilancio, la maggioranza è crollata. Una pregiudiziale alla seduta in videoconferenza e poi una richiesta di verifica del numero legale, entrambe presentate dal capogruppo di Italia Viva Carmine Sgambati, sono stati i colpi che hanno messo al tappeto Luigi de Magistris e i suoi. Ma è solo il primo round di una battaglia consiliare che si annuncia lunga e ricca di variabili.
Già perché l’amministrazione ha ancora tempo per approvare il bilancio. Venerdì dovrebbe scattare la diffida del Prefetto a votare il bilancio: da quel giorno parte il countdown di 20 giorni. Se le date della diffida saranno confermate, è il 3 dicembre il giorno limite per l’approvazione del documento contabile. Fino a quella data, il sindaco potrà riprovare a portare il documento in aula, a prescindere dall’esito delle votazioni. Sarà, quindi, una battaglia lunga.
IL PRIMO ROUND. Ieri, come detto, il primo round è stato vinto di gran lunga dalle opposizioni. La seduta è iniziata tra mille difficoltà di connessione, alcuni consiglieri collegati via smartphone e in sedi non certo istituzionali e tanta confusione.
La maggioranza scontava l’assenza di Vincenzo Solombrino (colpito domenica dal lutto della morte della madre) e di Maria Caniglia (che ha perso il padre, causa Covid, qualche giorno prima e la cui posizione all’interno della maggioranza è comunque tutta da verificare). Così gli arancioni in aula erano solo 18 e la seduta è potuta iniziare solo grazie alla presenza dei tre “responsabili” Mimmo Palmieri (Napoli popolare), Salvatore Guangi (Forza Italia) e Anna Ulleto (misto).
Chi sono i “responsabili”? Consiglieri di opposizione che vogliono evitare il commissariamento e nelle ultime sedute hanno consentito al sindaco di avere il numero legale necessario alla sopravvivenza. La seduta ha avuto una svolta quando il capogruppo dei renziani ha chiesto il rinvio della seduta perché «impossibile tenere una seduta così importante in videoconferenza».
Un tema su cui anche i “responsabili” erano d’accordo. Ma soprattutto, vista l’assenza di due membri della maggioranza, non volevano che il loro voto fosse ancora più “pesante” per la tenuta dell’amministrazione. Così i tre si sono aggiunti all’opposizione e solo per un soffio la mozione non è passata: finisce 18 pari. Ma Sgambati aveva ancora un proiettile: arriva la chiamata del numero legale. Anche stavolta i “responsabili” non appoggiano la maggioranza e in aula restano solo in 18, tre in meno del minimo necessario. Seduta sciolta e primo round all’opposizione.
RINVIATO IL SECONDO ROUND. Per oggi era previsto il secondo round, ancora in videoconferenza. Invece, nella serata di ieri arriva la sorpresa. Il sindaco va incontro ai responsabili e chiede al presidente del Consiglio comunale Sandro Fucito di revocare la seduta prevista per oggi e giovedì e di riconvocare il Consiglio per giovedì 12. Annullamento che sarà essere accolto dal presidente del Consiglio comunale Sandro Fucito, forte della votazione in aula dell’opposizione per una seduta in presenza. Ma non è tutto. Il primo cittadino ha chiesto anche che venga prevista un’eventuale seconda convocazione per il 16 novembre.
Se dovesse cadere il numero legale nella prima riunione, così, basterebbe un terzo dei componenti per approvarlo in seconda convocazione. Per questo motivo le opposizioni potrebbero utilizzare la strategia dei «no», piuttosto che uscire dall’aula. Una mossa tesa a “stanare” i tre responsabili che sarebbero costretti, così, non più a restare solo in aula, ma anche a votare «sì» al bilancio per tenere a galla l’amministrazione.
LE TRUPPE IN CAMPO. Come detto, comunque, la partita sarà molto lunga. I numeri dicono che la maggioranza può contare su 19 consiglieri, considerando anche Solombrino (ieri assente) e Fulvio Frezza (eletto in consiglio regionale nelle liste di De Luca ma ancora in maggioranza con i sindaco).
Sono 18, invece, i membri dell’opposizione, a cui potrebbe aggiungersi (ma non da subito) Armando Coppola, appena sarà possibile la surroga.
Oggi, però, dovrebbe giustificare la sua assenza il capogruppo di Fi Stanislao Lanzotti per motivi personali. In mezzo, oltre ai tre “responsabili”, ci sono Maria Caniglia e Gaetano Troncone, le cui posizioni sono tutte da valutare. Scelte che potrebbero risultare decisive in una battaglia lunga e che si giocherà su ogni singolo consigliere.
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