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Pianura, sequestrato impianto di videosorveglianza a casa del ras Antonio Calone

Pianura, sequestrato impianto di videosorveglianza a casa del ras Antonio Calone

NAPOLI. Non si aspettava la visita, ma il ras di Pianura Antonio Calone ha dovuto fare buon viso a cattivo gioco di fronte ai carabinieri in borghese che gli perquisivano l’abitazione. Era già sera mercoledì scorso e gli uomini dell’Arma sono rimasti a lungo, andando via solo dopo aver sequestrato un impianto di videosorveglianza interno orientato all’esterno. Non è un reato possederlo, implicando esclusivamente eventuali conseguenze inerenti la legge sulla privacy, e quindi non è scattata alcuna denuncia. In ogni caso, almeno per il momento, il 38enne (cugino omonimo del più conosciuto Antonio Calone di Posillipo) non può utilizzare la sofisticata apparecchiatura. il blitz. Il blitz a casa di Antonio Calone è stato compiuto dai carabinieri della compagnia Bagnoli con le sue varie articolazioni. Un intervento che testimonia come sia sempre alta l’attenzione delle forze dell’ordine nel quartiere dopo i mesi di tensione con “stese”, sparatorie, intimidazioni anche trasversali e minacce. Ma dalla scorsa settimana qualcosa è cambiato, tant’è vero che un carosello di auto e moto  ha girato per Pianura a sigillo della pace tra i 2 gruppi in auge attualmente: i Calone e i Legnante. Così le forze dell’ordine hanno avuto la conferma delle voci che giravano da qualche giorno sull’accordo raggiunto, constatando pure che erano cessati improvvisamente i contrasti.   Nel quartiere infatti si era registrata dalla fine di agosto in poi un’escalation di violenza criminali a colpi di pistola, coinvolgendo anche abitazioni di persone estranee a contesti camorristici ma imparentate con uno dei ras della zona. 

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