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09 Dicembre 2020 - 16:30
Anche il presepe napoletano si adegua alle restrizioni legate alla pandemia da Covid-19. L'idea è dell'artista Carolina Ciuccio e dell'avvocato Giuseppe Mattiucci, che nella loro casa studio in via Tribunali, nel cuore del centro antico di Napoli, hanno realizzato una scena della natività aggiornata ai tempi del coronavirus.
Nel presepe, insieme alle tradizionali "figurelle" del '700 napoletano, sono presenti alcuni elementi entrati ormai a far parte del nostro quotidiano, come il totem per l'amuchina, il disinfettante, i pacchi spediti dai giganti dell'e-commerce al posto dei tradizionali doni, le pizze a domicilio con i servizi online di food delivery, l'autodichiarazione che i Re Magi esibiscono per giustificare la loro presenza fuori regione, il pannello in plexiglass a protezione della natività con tanto di cartelli di obbligo di distanziamento sociale e uso della mascherina, indossata dai pastori sul viso.
«Il nostro presepe ai tempi del coronavirus non vuole essere né blasfemo né catastrofico, ma semplicemente rappresentare un simbolo della tradizione in maniera attuale», racconta la coppia. «Lo abbiamo pensato e costruito calandolo nella realtà che viviamo, piena di contraddizioni e novità con le quali ogni giorno, che ci piaccia o no, dobbiamo rapportarci».
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