Cerca

De Magistris chiude 49 strade in caso di assembramenti

De Magistris chiude 49 strade in caso di assembramenti

Un'ordinanza «anti assembramenti» è stata firmata dal sindaco di Napoli Luigi de Magistris. Nell'ordinanza vengono individuate 49 tra vie e piazze della città «interessate da situazioni di potenziale particolare assembramento» per le quali, «laddove le forze deputate all'ordine pubblico e sicurezza ravvisino il verificarsi di assembramenti in contrasto con le misure di prevenzione della diffusione del contagio da Covid-19», viene ordinata «l'interdizione per il solo tempo strettamente necessario a ripristinare le necessarie condizioni di sicurezza, fatta sempre salva la possibilità di accesso e deflusso agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private».

Queste le aree individuate: piazza del Plebiscito; lungomare (via Mergellina, via Caracciolo, via Partenope); spiagge pubbliche con accesso da via Posillipo; spiaggia pubblica con accesso da Rotonda Diaz; via Morghen (area esterna alla Fonoteca vicino alle scale); piazza Fuga; via Scarlatti - zona pedonale; via Luca Giordano- zona pedonale; piazza Medaglie d'Oro - area verde; piazza Quattro Giornate - area verde; piazza Immacolata - area panchine; via Aniello Falcone - giardinetti; piazza Sanità; piazza Carlo III; corso Secondigliano; piazza Bellini; piazza San Domenico Maggiore e piazzetta Nilo; largo San Giovanni Maggiore; via Candelora; largo Banchi Nuovi; via Toledo (da largo Berlinguer a piazza del Plebiscito); piazza Mercato; Porta Nolana; piazza Garibaldi; villa comunale in via Malibran; corso Garibaldi; via Chiaia; via Benedetto Croce; via Epomeo; corso Secondigliano; viale Augusto; corso Ponticelli; corso Ferrovia; viale Margherita; via De Mesi confluenza con corso Ponticelli; via Bartolo Longo (tratto da confluenza traverse via Bartolo Longo a confluenza con Via cupa Bolino); piazza DE Franchis; corso Bruno Buozzi; via Velotti; corso San Giovanni; corso Italia; via del Cassano; via Montagna Spaccata; via Vittorio Veneto; piazza Bagnoli; località la Pietra; largo Lala; piazza Ottocalli e via ss Giovanni e Paolo; piazza della Libertà.

Nell'ordinanza si raccomanda «a tutti i cittadini di osservare comportamenti responsabili, ispirati al principio della massima cautela e prudenza, osservando il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro e dell'uso della mascherina».

«L'adozione di provvedimenti di chiusura temporanea di aree pubbliche o aperte al pubblico non produce alcun decongestionamento degli spazi pubblici, finendo spesso per sortire l'effetto contrario» si legge nell'ordinanza con la quale vengono individuate 49 aree cittadine che potranno essere interdette in caso di assembramenti «per il solo tempo strettamente necessario a ripristinare le necessarie condizioni di sicurezza».

Nell'ordinanza si spiega che «esperienze di chiusure fatte da altre città hanno dimostrato in modo evidente l'inutilità di tali provvedimenti restrittivi, che determinano piuttosto lo spostamento in altro luogo del medesimo assembramento, inducendo inevitabilmente le persone a riversarsi, e quindi concentrarsi ancora di più, nelle strade limitrofe lasciate aperte. In particolare la chiusura di una strada lunga oltre 4 km, qual è il nostro lungomare, oramai da settimane al centro della polemica mediatica, costituisce un'impresa impossibile quanto inutile data l'apertura consentita di bar e ristoranti fino alle ore 18 che porterebbe a gravare le forze dell'ordine della gestione dell'accesso per consentire l'afflusso agli esercizi commerciali legittimamente aperti. Le stesse criticità si presenterebbero in caso di chiusura delle strade dello shopping cittadino, dove egualmente deve essere consentito l'accesso ai negozi aperti l'intera giornata, oltre che alle abitazioni private».

L'Amministrazione comunale di Napoli, ricorda l'ordinanza, «per favorire il distanziamento sociale ed impedire il concentramento nei luoghi tradizionalmente interessati da fenomeni di aggregazione, ha sempre puntato su provvedimenti, deliberativi e monocratici, finalizzati ad assicurare il decongestionamento degli spazi pubblici offrendo agli abitanti una più ampia scelta di luoghi di svago e intrattenimento, nonché una maggiore offerta ricreativa sull'intero territorio cittadino. Solo una strategia di apertura degli spazi pubblici e la loro maggiore fruibilità potrebbe consentire alle persone di distribuirsi senza creare pericolosi assembramenti».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Logo Federazione Italiana Liberi Editori