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06 Luglio 2016 - 16:21
Fondi neri nascosti nel doppio fondo di un camion
NAPOLI. Undici arresti per associazione a delinquere finalizzata a favorire gli interessi di Cosa nostra. Con interessi e affari con la potente Fiera - quella, per intenderci, che organizza anche la Bit, la Borsa Italiana del Turismo - ma anche con lavori per Expo. Un giro di appalti di quasi 20 milioni di euro, dal 2013 a oggi. Ma non solo. La società consortile Dominus Scarl, quella al centro dell'inchiesta, "lavora quasi esclusivamente con Nolostand spa, società interamente controllata da Fiera Milano, e si occupa di allestimento degli stand nei siti espositivi dell'ente. E proprio in virtù di tale rapporto imprenditoriale e commerciale - scrive il gip Maria Cristina Mannocci nell'ordinanza d'arresto - ha effettuato lavori di allestimento e smontaggio per Expo 2015 o presso alcuni padiglioni dell'Esposizione mondiale, sia direttamente che attraverso alcune consorziate". Gli inquirenti spiegano, comunque, che "non sono state individuate responsabilità penali in capo a Ente Fiera né Expo". "L'11 maggio 2015 si registrava una conversazione ambientale tra Giuseppe Nastasi e Liborio Pace" amministratori di fatto del consorzio Domino Scarl che è risultata "molto importante per le indagini in quanto emergeva un esplicito riferimento a 'fondi neri' generati dalla gestione aziendale". Lo ha scritto il gip Maria Cristina Mannocci nel l'ordinanza di custodia cautelare con la quale ha disposto l'arresto di 11 persone. "In particolare i due interlocutori discutevano della possibilità, stante i numerosi prossimi lavori commissionati dal polo fieristico milanese, di incassare elevata e somme di denaro e della necessità di attrezzare i propri mezzi con cavità nascoste", ossia "doppi fondi" che sono stati installati sulle loro auto e su un "mezzo pesante" che sarebbe dovuto essere "scortato a vista da loro stessi, in Sicilia". "L'operazione - scrive ancora il gip - si rendeva assolutamente necessaria per eludere eventuali controlli delle forze di polizia". Il camion però è stato intercettato all'imbarco portuale di Napoli il 14 giugno 2015. Nella cabina del veicolo è stato trovato "un trolley di colore verde al cui interno oltre a effetti personali vi era una scatola di cartone contenente numerosi pacchetti di denaro contante per un totale di 413mila euro".
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