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21 Dicembre 2020 - 14:29
Nel week end appena trascorso le vendite natalizie sono andate male a Napoli a causa delle proteste di ristoratori e baristi, in seguito all'ordinanza del governatore della Campania Sergio De Luca che ha stabilito che la Campania doveva rimanere in zona arancione. «Sabato mattina è stata un'ottima giornata ma poi a Napoli abbiamo avuto il problema della ordinanza di De Luca che ha scatenato una reazione nei pubblici esercizi che hanno bloccato le strade». Ad affermarlo all'Adnkronos è Carla Della Corte, presidente di Confcommercio Napoli.
«Ai ristoratori va la nostra solidarietà totale perché l'ordinanza è stata inopportuna, - sostene Della Corte - ma tutto questo ha danneggiato il commercio sabato pomeriggio e soprattutto domenica quando abbiamo registrato un calo del 50% delle vendite rispetto al giro d'affari di altre domeniche che hanno preceduto il Natale negli anni scorsi». A tutto questo si aggiunge il «danno» provocato da un'altra misura contenuta nel Dpcm del governo che impone per il 24 dicembre la chiusura di alcune categorie di merci come gioiellerie, abbigliamento, pelletteria.
«È un'ingiustizia incredibile» sostiene Della Corte riferendo a questo proposito che la Confcommercio ha invitato i soci, con una locandina, «a rimanere in negozio, rispettando le regole, senza far entrare nessuno almeno per poter inviare gli ordini che arrivano online. Anche per ribadire che noi ci siamo, è tutto così ridicolo» si sfoga Della Corte. «Nei giorni scorsi comunque, - spiega - abbiamo lavorato bene, notiamo che c'è il piacere fare i regali magari con un abbassamento dello scontrino medio, ma c'è voglia di manifestare affetto anche quelle persone con le quali non ci si potrà vedere», conclude la rappresentante di Confcommercio.
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