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Meridbulloni: ottavo giorno di presidio, battendo i denti nelle tende, con il Vesuvio imbiancato

Meridbulloni: ottavo giorno di presidio, battendo i denti nelle tende, con il Vesuvio imbiancato

Solidarietà dalle fabbriche di tutta la Campania, dai politici, dai sindacati, dai cittadini, dal mondo della Chiesa e dell'associazionismo

CASTELLAMMARE DI STABIA. La neve che imbianca il Vesuvio e il Monte Faito annuncia per per gli operai della Meridbulloni di Castellammare di Stabia arriva il peggio. "La fabbrica chiusa in questo periodo, con la pandemia, nei giorni di Natale, con il freddo imminente, è stata una manovra cattiva come mai ci saremmo aspettati", osservano sconfortati gli operai del sito produttivo di bulloni per automobili a Castellammare di Stabia. Nelle due tende che hanno comprato per stare al coperto di notte, più una terza donata dalla Protezione Civile, ora battono i denti, affrontando il freddo rigido calato all'improvviso da ieri, nell’ottavo giorno in presidio, per difendere la fabbrica dalla delocalizzazione in Brianza, programmata dalla famiglia Fontana, proprietaria dell’azienda. Una difesa che è orgoglio di tutta la Campania. Per questo, gli operai - come cavalieri armati solo del loro onore - si aspettano che sia il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, a fare la propria parte.

‘’Ci alterniamo a gruppi di 30 e di 20 – spiega Gennaro Verdoliva, rappresentante della Fiom Cgil – davanti ai cancelli che sono stati chiusi il 18 dicembre, per evitare che portino via i macchinari’’. La città intera e altre fabbriche della Campania si stanno stringendo intorno agli 81 operai della fabbrica di bulloni per auto, ai quali la notizia della chiusura del sito produttivo è giunta a cose fatte. ‘’ Hanno cambiato anche la società della vigilanza privata, anche questa arriva dalla Brianza – racconta un operaio – io che ho chiuso la fabbrica nell’ultimo turno di lavoro, li ho visti spuntare all’improvviso e mi davano fretta perché mi allontanassi quanto prima dal reparto, per chiudere definitivamente i cancelli’’.

Sono spaventati, mortificati, e disorientati, ma confortati dalla solidarietà che non manca: ‘’Stiamo ricevendo tanto sostegno dai cittadini, che ci pagano il cappuccino e i cornetti al mattino, anche i bar, spontaneamente vi inviano il caffè tutto il giorno, pranzi completi e pizze di sera. Sono venuti a trovarci le delegazioni delle fabbriche della Campania’’. Davanti ai cancelli hanno affisso gli striscioni la Whirlpool di Napoli, la BeTicino, la Fincantieri, Alenia. ‘’Ma anche le maestranze del Gruppo Fontana al Nord hanno scioperato manifestandoci la loro vicinanza – aggiungono gli operai – E non nascondono anche la loro preoccupazione per piani aziendali che nessuno rivela’’.

Alle maestranze non mancano le visite di rappresentanti politici locali di tutti i partiti, dal Movimento 5 Stelle, al Pd, Italia Viva, Lega Nord, Leu, Fratelli d’Italia. ‘’Ci ha fatto visita il sindaco, Gaetano Cimmino, il Vescovo, monsignor Francesco Alfano, è venuto il parroco don Gennaro Giordano, poi associazioni…’’ raccontano gli operai, che però non nascondono di avere atteso finora il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. ‘’Lui è più sanguigno, è l’unico che riuscirebbe a fare sentire la nostra voce con la forza che occorre’’ spiegano. ''Nella nostra fabbrica - aggiunge Vittorio De Gregorio, della su Uil-Uilm - abbiamo sempre puntato alla qualità del prodotto. E' stato il nostro punto di forza, insieme alla adattabilità. Con macchinari del 1970 siamo stati sempre al passo degli altri siti produttivi in cui sono stati inseriti macchinari innovativi, nonostante, la qualità scadente delle materie prime che vi inviavano. E ora, forse, ne comprendiamo il motivo''.

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