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Pompei, riaffiora Termopolio intatto

Pompei, riaffiora Termopolio intatto

Decorazioni, resti umani, residui alimentari di una tavola calda del 79 dopo Cristo. Per ora tutto esposto alle intemperie

POMPEI. Decorazioni dai colori immutati, vivaci e accattivanti, resti umani di vittime dell’eruzione del 79 dopo Cristo, residui alimentati e ossa di animali sono le scoperte degli ultimi scavi nell’antica Pompei (Napoli) che hanno fatto emergere il termopolio della Regio V, una delle più antiche ‘’tavole calde’’ della città coperta dalla lava del Vesuvio circa 2mila anni fa.

Il bancone della vendita al pubblico è decorato con due anatre germane morte ed esposte a testa in giù, pronte per essere preparate e consulate, un gallo vivo e un cane al guinzaglio Poi una sbeffeggiante iscrizione graffita graffta “Nicia cineade cacator” si si legge sulla cornice che racchiude il dipinto del cane: Nicia ( probabilmente un liberto proveniente dalla Grecia) Cacatore, invertito! Probabilmente lasciata da un buontempone che aveva voluto prendere in giro il proprietario o da qualcuno che lavorava nel termopolio.

“Con un lavoro di squadra, che ha richiesto norme legislative e qualità delle persone, oggi Pompei è indicata nel mondo come un esempio di tutela e gestione, tornando a essere uno dei luoghi più visitati in Italia in cui si fa ricerca, si continua a scavare e si fanno scoperte straordinarie come questa”. Così il Ministro per i beni e per le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, ha commentato le nuove scoperte della Regio V negli scavi di Pompei.

Per il momento, le decorazioni e le ossa umane ritrovate, purtroppo, sconvolte a causa del passaggio di cunicoli realizzati nel XVII secolo da scavatori clandestini in cerca di oggetti preziosi, insieme con anfore, una fontana e una torre piezometrica ( per la distribuzione dell’acqua), sono esposte alle intemperie, protette da teli, in attesa di essere custodite da adeguate coperture.

E’ tutto materiale di valore elevatissimo. “Oltre a trattarsi di una ulteriore testimonianza della vita quotidiana a Pompei, le possibilità di analisi di questo termopolio sono eccezionali, perché per la prima volta si è scavato un simile ambiente per intero ed è stato possibile condurre tutte le analisi che le tecnologie odierne consentono. – dichiara Massimo Osanna, Direttore Generale ad interim del Parco archeologico di Pompei - I materiali rinvenuti sono stati, infatti, scavati e studiati sotto ogni aspetto da un team interdisciplinare composto da: antropologo fisico, archeologo, archeobotanico, archeozoologo, geologo, vulcanologo. I materiali saranno ulteriormente analizzati in laboratorio e in particolari i resti rinvenuti nei dolia (contenitori in terracotta) del bancone, rappresenteranno dei dati eccezionali per capire cosa veniva venduto e quale era la dieta alimentare”.

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