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Incuria e maltempo abbattono l’arco borbonico

Incuria e maltempo abbattono l’arco borbonico

NAPOLI. La città piange una nuova vittima del maltempo. Una vittima illustre. L’arco borbonico sembrava aver resistito alla mareggiata della scorsa notte e ad anni di incuria. Invece ieri sera, sotto i colpi dell’ennesima ondata di maltempo, l’ultima testimonianza del vecchio porticciolo borbonico ritratto in tanti dipinti della Scuola partenopea, è crollata per effetto delle burrasche di questi giorni. L’arco risale al ‘700 e nacque come approdo per i pescatori, i cosiddetti “luciani”, gli abitanti del vicino borgo di Santa Lucia, ma successivamente, nel corso dell’800, fu trasformato in terminale dello scarico fognario venendo ribattezzato dai napoletani ‘O Chiavicone. Negli ultimi anni tantissime sono state le sollecitazioni al Comune e all’Autorità portuale per dare adeguata manutenzione all’arco, abbandonato all’incuria e in equilibrio precario su una porzione di masso. Tra queste va segnalata l’azione che portò avanti Francesco Emilio Borrelli, in quale nel maggio del 2020 si rivolse alla Soprintendenza. «Mi rispose il Soprintendente che aveva diffidato l’Autorità Portuale, a cui è affidato il bene in questione, ad eseguire lavori di restauro e conservazione del Molo Borbonico», ricorda oggi Borrelli. Una speranza di recupero arrivò con l’annuncio, da parte dell’allora delegata al Mare del Comune di Napoli Daniela Villani, che all’inizio del 2019 annunciò che ci sarebbe stato un accordo per i lavori di riqualificazione. Lavori di cui non si è vista l’ombra. L’unica cosa fatta recentemente era stata la puntellatura con i tubi innocenti, ma il maltempo di queste ore ha portato al definitivo crollo.

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