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Rider pestato e rapinato: fermati quattro minorenni del clan Di Lauro

Rider pestato e rapinato: fermati quattro minorenni del clan Di Lauro

NAPOLI. Una guapperia di gruppo con botte di ogni tipo alla vittima, il rider Giovanni Lanciato, prendendogli anche lo scooter alla fine di 2 terribili minuti di aggressione. Erano le 20 e 30 del 1° gennaio e il 2021 a Napoli è cominciato nel solco della violenza, che nemmeno la pandemia in corso riesce a frenare. Ma nel mondo multimediale è più difficile delinquere: è bastata la pubblicazione in rete del video dell’accaduto per mettere gli investigatori della polizia (Squadra mobile e commissariato Secondigliano) sulle tracce dei responsabili. In 6 sono in stato di fermo da ieri mattina, di cui 4 minorenni figli di affiliati ai Di Lauro e alla Vanella Grassi, che stati trasferiti in serata al Centro di prima accoglienza dei Colli Aminei: tutti napoletani di Secondigliano e alcuni del Rione dei Fiori. Il 50enne finito nelle loro grinfie non li ha riconosciuti, ma non poteva: indossavano tutti caschi e scaldacollo. Già in mattinata gli era stato restituito il motorino, abbandonato in via Praga magica nei pressi dell’abitazione di uno dei “sospetti”. La svolta nelle indagini è giunta con l’identificazione del 16enne C., garzone in una salumeria di Secondigliano dopo aver frequentato i primi 2 anni di liceo. È incensurato, ha partecipato al primo reato in vita sua e crolla subito, confessando. È il primo a essere condotto negli uffici dei Falchi della questura (sempre protagonisti degli arresti in strada) e racconta come è andata la terribile serata. «Nella serata del 1° gennaio stavo giocando a carte con 3 amici alle Case Celesti quando sono arrivati 4 nostri coetanei su 2 moto. Io conoscevo solo 2 di essi e ci hanno chiesto se volevamo fare un giro con loro. Io e un mio amico abbiamo accettato, gli altri sono tornati a casa. Ci siamo mossi per un’oretta (incuranti del coprifuoco, ndr), poi abbiamo mangiato un panino al quadrivio di Arzano. Alle 2 sulla strada del ritorno abbiamo incrociato il rider e uno di noi ha proposto di dargli addosso». A C., 16enne, bloccato ieri mattina nella salumeria in cui lavora, si aggiungono più tardi nella confessione gli altri 3 minorenni: R.,16 anni, V. e L., entrambi 17enni. Tre di essi sono congiunti di affiliati ai Di Lauro, uno parente di un esponente della “Vinella”. Viene così ricostruita l’aggressione sfociata nella rapina, diventata virale con il video filmato da un cittadino residente in calata Capodichino. È C. a speronare con lo scooter che sta guidando il rider mentre V. lo riempie di pugni. È una rapina anomala che dura più tempo del solito perché, probabilmente, gli aggressori non sono esperti. Il rider si difende e così l’accerchiamento e l’assalto diventano sempre più violenti. In questura invece i maggiorenni fanno scena muta e nel momento in cui il giornale è andato in stampa, ancora il pubblico ministero non aveva firmato provvedimenti restrittivi. Ai poliziotti di Secondigliano Giovanni Lanciato ha raccontato la dinamica della rapina subita. «Mi hanno fermato in 6 su 2 motocicli. Uno era armato con una pistola nera e un altro con un coltello».

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