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Molestie, stalking, calunnie: don Antonio Marrese ridotto allo stato laicale

Molestie, stalking, calunnie: don Antonio Marrese ridotto allo stato laicale

La decisione, della Congregazione per il Clero, comunicata alla Prelatura di Pompei. Marrese è stato vicerettore del Santuario. Lo scandalo esploso nel 2016 quando era cappellano della 46esima brigata aerea di stanza a Pisa

POMPEI. Quasi 5 anni fa, le vicende dell'ex rettore del Santuario mariano di Pompei, don Antonio Marrese,  accusato da un giovane carabiniere di Boscoreale di "attenzioni morbose" e stalking, in cambio di favori nell'Arma, portarono a un provvedimento giudiziario emesso dal Gip del Tribunale di Massa Carrara nei confronti di Marrese, all'epoca cappellano militare della 46esima del Cisam e del reggimento logistico Folgore di Pisa. Il sacerdote venne sospeso dall'incarico e obbligato alla dimora nella sua casa a Piceno (Basilicata). Ora è la Congregazione del Clero ad assumere una decisione grave nei confronti dell'accusato: ridotto allo stato laicale.

Antonio Marrese non potrà mai più esercitare il servizio sacerdotale. Anche Papa Francesco ha reputato giusta la sentenza e non ha accolto la richiesa di grazia che don Antonio Marrese gli aveva presentato lo scorso 11 dicembre. Lo comunica ufficialmente la Prelatura di Pompei, che ieri ha ricevuto la conferma definitiva della decisione approvata in forma specifica da Papa Francesco il 7 novembre 2020.

''Una pena nella Chiesa viene inflitta sempre in vista di un bene maggiore - è scritto nel comunicato - per colui che ne viene raggiunto e per l’intera comunità cristiana''. Antonio Marrese ''rimane in comunione con la Chiesa in quanto fratello battezzato in Cristo ed è invitato ad attingere, come ogni fedele, alla grazia della Parola di Dio e dei sacramenti''.

''Accogliamo con docilità questa decisione - commenta la Prelatura nella nota - custodendola nella preghiera e nel rispetto dell’interessato''.

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